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Chiamare i resti con 4-3 sul board 7-2-3-10-J? Gal Yifrach analizza il suo call

Ci sono mani di poker che sembrano inspiegabili, perché i giocatori coinvolti prendono decisioni che non sono facilmente comprensibili. Può essere un bluff che ti fa pensare “ma cosa diavolo aveva in mente?” oppure un hero call che non sembra poter nascere da alcun ragionamento, ma da un momento di pura follia.

Sicuramente la chiamata che ha messo a segno Gal Yifrach al Live at the Bike! rientra nella seconda casistica, visto che secondo alcuni si tratterebbe addirittura dell’hero call dell’anno. Parole forti ma sicuramente adatte a una mossa che ha lasciato a bocca aperta tutti, compreso il suo avversario nella mano in questione, Art Papazyan.

Cosa passa per la testa di un giocatore che chiama una overbet all-in con 4-3 sul board 7-2-3-10-J? Il diretto interessato, Gal Yifrach, ha analizzato questa giocata strepitosa per Pokernews.com. Ecco il suo thinking process.

Gal Yifrach vs Art Papazyan: l’action

Prima di tutto ricapitoliamo la mano:

Sui blinds $50-$100, il player Andy apre il gioco a $300 da UTG con a 10, Prahlad Fieldman chiama con q j e lo stesso fanno Gal Yifrach dal bottone con 4 3 , Art Papazyan dallo small blind con a 8 e tal Nick con 7 6 .

Il flop è 7 2 3 e ci sono $1.600 in mezzo. Dopo il check generale, a puntare è proprio Yifrach, che con la sua coppietta mette in mezzo una bet da $1.000. Art Papazyan non ha altro che A-high, ma decide di check/raisare a $3.700. Foldano tutti tranne Yifrach, che chiama.

Il turn è un 10 e ci sono $9.000 in mezzo. Papazyan continua con il suo bluff, stavolta puntando $6.800. Gal ci pensa per qualche secondo e poi decide di chiamare nuovamente, nonostante il suo avversario stia rappresentando una mano fortissima (come un set) e lui non abbia altro che una coppia di 3.

Il river completa il board 7 2 3 10 j e su pot di $22.600 Papazyan va all-in per $30.500. Una overbet importante, eppure dopo un paio di minuti Gal Yifrach trova il coraggio di chiamare: così vince un piatto di oltre $88.000, con la seconda coppia più bassa del board!

L’analisi di Gal Yifrach

“Prima di tutto voglio dire che normalmente non avrei chiamato preflop se non fosse stato per le ottime pot odds del piatto multiway che si stava creando e il fatto di giocare in posizione“, ha detto Yifrach, che in carriera ha vinto un braccialetto WSOP e un anello del WSOP Circuit. “Con la posizione dalla mia e le giuste pot odds, questa mano mi permette di superare, post-flop, mani molto più forti preflop”.

Come abbiamo visto, sul flop 7 2 3 fanno tutti check. Yifrach è l’ultimo a parlare e decide di puntare $1.000.

“Punto perché dopo che tutti checkano è improbabile che qualcuno abbia un punto molto forte“, spiega. Art Papazyan, però, check/raisa lungo, a $3.700.

Il mio primo istinto è stato di foldare“, ammette Yifrach. “Ma pensandoci, la size che aveva scelto (3.7 volte la sua bet, ndr) mi ha insospettito, così ho deciso di chiamare in posizione, vedere il turn e scoprire come si sarebbe comportato. Inoltre stavo blockerando alcune delle mani di valore che poteva avere“.

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Il turn è un 10 e Papazyan punta forte: $6.800 sul pot di $9.000.

“Quando ha puntato sul turn, ha nuovamente puntato molto forte e ho pensato a quali mani potessero giustificare quella condotta. Certo, poteva aver hittato un 10 sul turn ma non penso che avrebbe puntato così grande in quel caso. Sapendo che Art è un giocatore molto tricky, ho deciso di chiamare. L’ho fatto sapendo che se il river fosse stata una blank o una carta che avesse pairato il board, non avrebbe avuto senso foldare“.

L’hero call al river con la seconda coppia più bassa

Il river è una blank, perché si tratta di j che non chiude nulla. Fedele al suo ragionamento, Yifrach decide di hero callare.

“Al river Art è andato all-in e mi sono preso qualche minuto per ricostruire l’action nella mia testa. Sapevo che le possibilità erano due: poteva avere una mano fortissima oppure essere completamente in bianco. Non credo proprio che opterebbe per una overbet così grande con un Jack centrato al river. Certo, poteva avere j 10 ma difficilmente avrebbe overbettato in quel modo con una doppia coppia”.

Gal Yifrach conclude così il suo ragionamento:

“Alla fine non mi sono concentrato molto sulla size. Sapevo di battere alcune mani che aveva nel suo range, come bottom pair + un draw e tutti i combo-draw, quindi alla fine mi è sembrato sensato chiamare come avevo già fatto in precedenza. Così ho vinto il piatto, ma devo fare i complimenti ad Art per averci provato“.

Il video dell’hero call di Gal Yifrach:

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