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Jason Koon ed un fold “da nitty” al final table SCOOP

Giusto qualche mese fa vi abbiamo parlato del terzo posto raggiunto da Jason Koon nel Main Event SCOOP low da 109 dollari di buy-in, nel quale ha vinto 111.000 dollari: una mano giocata dallo statunitense a quel tavolo finale ha lasciato perplesso più di qualcuno su TwoPlusTwo, e così Jason ha deciso di spiegare perché in quest’occasione abbia deciso di fare un fold che lui stesso giudica molto conservativo.

Siamo come detto al final table con quattro giocatori rimasti, e la situazione in termini di stack è la seguente. Su bui 1.000.000/2.000.000 ante 250.000 abbiamo il chipleader sul grande buio con 154 milioni, il secondo in fiches sullo small blind con 90 milioni, poi Jason Koon da bottone con 72 milioni ed infine un quarto giocatore cortissimo, che primo a parlare ha già foldato ed a cui rimangono appena 11.600.000 fiches.

La parola passa quindi a Koon, che con k q decide sorprendentemente di openfoldare da bottone, una mossa che ha sorpreso un giocatore che stava osservano il replay del final table: “So che Jason ha una comprensione del poker a livelli tali che io non posso nemmeno immaginare – premette chi ha posto il quesito su TwoPlusTwo – proprio per questo un fold del genere mi interessa, visto che immagino abbia avuto le sue buone ragioni per farlo, ma io non riesco ad immaginarle”.

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Fra terzo e quarto posto ballavano circa 22.000 dollari, e naturalmente la presenza del giocatore estremamente corto (che sarà sui blinds la mano seguente) è un fattore tutt’altro che secondario. Tuttavia, anche considerando questi fattori la scelta di Jason sembra molto strana, come confermato anche da giocatori come Christopher “lissi stinkt” Frank, che ha commentato semplicemente dicendo: “Io sono un gran nitty, ma che diavolo…”. Vediamo quindi cosa ha pensato Jason Koon in questa mano, e perché a torto o a ragione abbia deciso di (non) giocarla così.

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“Il giocatore sul grande buio, che era anche il chipleader, stava interpretando il tavolo finale in maniera estremamente aggressiva – sottolinea per prima cosa Jason – aveva una percentuale di 3-bet superiore al 40%, e sembrava in grado di capire che il mio calling range qui fosse ristretto a qualcosa come AK/TT+. Ho quindi deciso di foldare perché mi sembrava uno spot close ed avevo solamente quattro secondi nel timebank, quindi pur rendendomi conto che fosse una decisione un po’ troppo tight mi andava bene l’idea di vedere il corto finire ai resti e ripartire da lì”.

Jason pensa che in questa situazione openlimpare possa essere una buona soluzione in generale, considerando che le posizioni dal quarto al secondo posto non hanno una differenza enorme rispetto al primo, ma al tempo stesso crede che potrebbe essere exploitato per non avere un limping range bilanciato: “La ragione principale per foldare in questa situazione è che, nel corso degli anni, mi sono reso conto che quando non ho una risposta chiara ad un problema legato al poker un errore relativamente economico sia spesso migliore di una spewata che finisce col rivelarsi costosa“.

Come ad esempio, aprire per 4-bettare all-in in questa situazione, che pure è la linea suggerita da un altro giocatore, Vincent “soepgroente” van der Fluit.

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