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La teoria del grinding (8° parte)

Nel penultimo appuntamento con la traduzione de “La teoria del grinding” di Tony “Bond18” Dunst, affrontiamo tre ulteriori punti dei 10 suggeriti dal professionista americano per migliorare nel proprio gioco.

Leggere articoli
“Così come per i libri ed i forum, l’aspetto più importante da considerare è che l’autore dell’articolo sappia di cosa sta parlando. Non è che penso che qualcuno non bravo a poker come me non sia in grado d’insegnarmi nulla, ma se ho la possibilità di leggere articoli di 50 autori diversi ed ho tempo di considerarne soltanto una decina, allora è meglio che scelga quelli che garantiscono la perfetta combinazione tra miglior giocatore e miglior scrittore.

Non è infatti sufficiente esaminare la potenziale qualità di un articolo soltanto considerando la bravura al gioco di colui che l’ha scritto; magari è un genio a poker ma non ha idea di come spiegare particolari concetti.

Riguardarsi le proprie hand histories
“Credo che riguardarsi le proprie mani costituisca un ottimo metodo per migliorare nel gioco. E’ molto difficile individuare la decisione ottimale in ogni mano di una sessione, ed è quindi nella review che si possono scovare eventuali errori. Il problema di questo lavoro è che richiede parecchio tempo; pertanto è consigliabile che vi muniate di qualche software specifico, tipo Universal Replayer, che vi mostri le mani in cui avete vinto o perso chips.

Sprecare tempo a guardare lo spot dove avete foldato 94 offsuit nell’early stage sicuramente non vi farà migliorare, anche se rivedere un torneo mano per mano potrebbe tornarvi utile per comprendere elementi di metagame che vi sono sfuggiti durante il gioco ed anche per assicurarvi che in determinate fasi non vi capiti di giocare troppo loose o tight nell’azione pre-flop.

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Ritengo che il momento più opportuno per riguardare l’history sia al termine della sessione o al massimo entro qualche giorno dalla sua fine, poiché vi rimarranno meglio impressi in mente i fattori che vi hanno spinto a prendere certe decisioni.

Riguardarsi le hand histories di altri
“Anche questo è un ottimo metodo per migliorare, soprattutto se potete avere accesso alle hand histories di giocatori eccellenti. Alcuni le conservano gelosamente, mentre altri  – come il sottoscritto – sono disponibili a mandarle a chiunque ne faccia richiesta. Come già detto prima, serve un replayer per saltare le mani ovvie, anche se dargli comunque un’occhiata può aiutarvi a scovare pattern che magari non avevate mai considerato.

Inoltre, è consigliabile porre maggiore attenzione sull’action nel middle e late stage di un torneo, perché spesso quello che succede nelle fasi iniziali è abbastanza lineare soprattutto per uno che multitabla.  Quando fate la review, cercate delle cose che voi non fate, e se non riuscite a comprenderne le motivazioni di fondo allora prendetevi un appunto e chiedete spiegazioni ad amici oppure sul forum.” (continua)

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