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Max Piazza: “felice di tornare ai tavoli. Il poker è una lotta continua con noi stessi”

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Massimiliano "Max" Piazza dalla sua residenza di Malta, ha deciso di tornare al grinding online dopo due mesi di pausa. Parlando con il coach di PokerMagia è possibile capire quanto sia affascinante ma anche dura e difficile la vita del grinder.

Max è un ragazzo composto, sensibile e che ha sempre portato grande rispetto per i suoi avversari ai tavoli. Quando lo vedi giocare live, traspare la sua passione per il poker e, per questo motivo, ha sorpreso il suo stop forzato ai box. Ma come lui stesso ha ammesso, è stato “un modo per ricaricare le batterie”.

Lo abbiamo contattato per comprendere le dinamiche ed i motivi del suo prolungato stop ed abbiamo capito che, questa volta, sarebbe nata un’intervista fuori dall’ordinario.

“Non voglio però essere frainteso e dare l’idea che grindare per me sia sbagliato. No, il messaggio che voglio far passare è che, a volte, è necessario fermarsi, per tornare più forti e motivati di prima”.

 

Max, raccontaci senza veli cosa è successo in questi mesi e come stai preparando questa nuova sfida online.

Ciao a tutti gli amici di Assopoker. A dire il vero, può sembrare un paradosso, ma per tornare a giocare avevo bisogno di stare lontano dai tavoli live e online.

Eri molto stanco? Cosa non andava?

Parlo della mia esperienza personale: questa attività può a volte influire sulla qualità della tua vita. Rischi l’alienazione ed è difficilissimo identificare questo processo.

La tua giornata tipo?

Non solo la mia, ma quella di molti grinders: risveglio mai prima delle 13, in alcuni casi anche oltre, con conseguente alterazione del ritmo sonno, veglia. Dunque, una pessima qualità del riposo. Qualche ora libera al pomeriggio, prima di iniziare la sessione che ti condurrà fino a notte fonda. E cosi via… lo schema si ripete per gran parte della settimana. Per non parlare delle nuove esperienze che stiamo perdendo che potrebbero arricchire la nostra vita.

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Massimiliano in un momento di relax

L’indice sintomatico di questo processo?

In quei momenti in cui i risultati non sono dalla nostra parte, e ci accaniamo alla ricerca di una svolta.

E cosa succede?

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Molto probabilmente, giochiamo un poker distante dal nostro A Game. Ma insistiamo…

A chi riesce a identificare e percepire questi sintomi, cosa consigli?

Voglio citare un aforisma di uno dei miei autori preferiti che racchiude perfettamente questo concetto: "A volte devi indietreggiare di uno o due passi, riconsiderare, staccare per un mese. Non fare niente, non volere niente. La pace è fondamentale, il ritmo è fondamentale. Qualsiasi cosa tu voglia non l'avrai provandoci con troppa insistenza. Charles Bukowski.

Ci sono stati anche dei fattori esterni che hanno condizionato il tuo gioco?

In questi mesi ci sono stati dei grossi cambiamenti nella mia vita che hanno provocato continui rovesciamenti sulle mie previsioni future, obbligandomi a riadattare ogni volta la mia proiezione.

E' naturale che in un momento del genere, la qualità del poker che riesco ad esprimere è al di sotto del mio potenziale reale e questo potrebbe minare la mia confidence, togliendomi ulteriore serenità.

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Dunque ho deciso di prendermi del tempo per pensare a me stesso, alla mia vita, ai miei obiettivi extrapokeristici e dedicarmi a tutte quelle esperienze che il poker mi stava piano piano negando.

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Consigli da dare ai ragazzi che si stanno avvicinando a questa attività?

Consiglio a tutti una regolare attività fisica, anche una semplice corsetta mattutina. Un’ ora al giorno di camminata a passo svelto, favorisce un sufficiente rilascio di endorfine, una preziosa sostanza chimica naturalmente prodotta dal nostro organismo che migliora il nostro umore e ci rende più propositivi e carichi verso le sfide della giornata. Una sorta di doping naturale!

Vivi a Malta e grindi MTT sulle piattaforme dot com. Principali differenze dal poker online italiano?

Non mi sono ancora immerso totalmente nel grinding dot com, dunque la mia esperienza col field si riferisce esclusivamente al mesetto non intensivo che ho affrontato in passato. Chiaramente le differenze rispetto al dot it sono abissali: field più duri e enormemente più ampi, con conseguenti prizepool più appetitosi.

Secondo te, per un grinder, quali devono essere le priorità?

Il mio pensiero, per quanto possa sembrare vagamente filosofico e lontano dalla pratica, resta lo stesso che avevo già prima di confrontarmi con questa esperienza: la vera sfida è quella che affronti ogni giorno con te stesso.

In che senso?

Mi spiego meglio: per me è prioritario cercare di migliorare, a prescindere dalla forza dei miei avversari.  Questa è da sempre la mia filosofia: nella vita e nel poker.

Preoccupazioni sull’aumento della rake su PokerStars.com?

Preferisco lasciare la parola al mio collega Mustapha Kanit che dall’alto della sua esperienza, ha espresso un pensiero che condivido totalmente.

Dopo lo stop ai box sei in forma per il Battle of Malta?

Si, mi sento molto bene e sono pronto a ritornare ai tavoli, felice di farlo in questo evento che si prospetta davvero interessante.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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