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Perché pensare in termini di range? (2° parte)

Nella prima parte dell’articolo, abbiamo tracciato a grandi linee alcuni concetti base sui range di mani insieme al giocatore professionista Jason "PBJaxx" Senti. Adesso, invece, vediamo il tutto in pratica utilizzando un esempio estrapolato da una partita fullring di NL200.

"Al tavolo, tutti sono seduti con stack pieno di 200 dollari e sappiamo che l’avversario con cui ci scontreremo è loose pre-flop e passivo post-flop.

Azione pre-flop
L'opponent limpa da middle position. Tutti foldano fino a noi che da bottone troviamo j j . Rilanciamo di 10$ e ci chiama solo Villain. Iniziamo a pensare al suo possibile range di mani. A questo punto, è sicuramente molto wide, ma comunque possiamo già restringerlo leggermente. E’ piuttosto probabile che non abbia una premium hand oppure 72 offsuit. Direi che possiamo considerare le coppie da 22 a 99, tutti gli Assi suited, KJ/KT, K9s+, Q9s+ e tutti i suited connectors e 1-gappers JT suited ed inferiori.

Flop e turn
Sul board arrivano 6 6 7 per un piatto da 23 dollari. Villain checka e noi puntiamo 17$ che l’altro chiama. Adesso possiamo restringere ancora di più il suo probabile range. Potremmo assegnargli 22-99, un progetto di scala (45, 89, 8T, 9T), un trips di 6 (56, 68, ecc), un full-house o qualsiasi flush draw.

Il turn è un 2 ed il piatto è salito a 57 dollari. Villain checka ancora e contro il suo range dobbiamo puntare per valore e per protection. Questo tipo di avversario è propenso a prendersi un’altra carta con un draw o una pocket pair. Inoltre, chiamerà o rilancerà con le poche mani che già ci battono. Tuttavia, abbiamo grande equity contro il suo holding e calling range. Possiamo ridurre la probabilità che abbia un trips o un full-house perché con queste mani avrebbe raisato al flop una certa percentuale di volte. Detto ciò, puntiamo 42$ e lui ci chiama.

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Il river
L’ultima carta comune è il 10 e l’avversario checka di nuovo. Adesso dobbiamo ragionare soltanto in termini di calling-range. E’ poco probabile che chiami tre street con coppie da 22 a 55, i busted flush draw oppure la maggior parte dei suoi progetti di scala. E’ quasi escluso che non abbia un full-house dopo aver checkato sempre. Il suo calling-range è più probabilmente: 88 o 99, qualsiasi draw che abbia hittato una doppia coppia (8T, 9T, JT suited, ecc) qualsiasi 7, trips di 6 e 89 per la scala.

Siamo davanti a tale range, e ciò significa che se ci chiama una bet di un tot importo, abbiamo la mano vincente più del 50% delle volte. Possiamo ipotizzare che non foldi mai qualcosa che ci batte oppure che ci check-raisi in bluff. Pertanto, puntiamo 100 dollari e la sua azione è irrilevante dato che il risultato non ci importa se la nostra stima del suo range è accurata.

C’è da dire che le cose possono diventare estramemente più complicate rispetto all’esempio appena illustrato. Lo step successivo sarebbe di analizzare come la nostra immagine vada ad influenzare il range di Villain. Per esempio: se raisiamo molto spesso, e l’altro è un buon osservatore, dobbiamo allargare il re-raise/calling range dell'oppo, perché lui ce ne ha assegnato uno wide di reraise (il nostro range percepito). Le cose diventano ancora più complesse contro giocatori che semi-bluffano, check-raisano in bluff al river, ecc.

Comunque, resta il fatto che dovete assegnare dei range ogni volta che vi sedete al tavolo. Con la pratica, questo genere di lavoro diverrà automatico, e presto sarete in grado di aggiustare i vostri range percepiti e quelli degli avversari in maniera dinamica nel corso della mano."

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