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Phil Hellmuth, Steve Martin e il torneo di beneficenza

Impegnato in un torneo di raccolta fondi per un ospedale che cura i bambini, Phil Hellmuth ci racconta una mano dell’amico Steve Martin e ci dispensa poi alcuni consigli su come giocare efficacemente in manifestazioni del genere.

“Lo scorso mese ho avuto il privilegio di giocare ad un torneo di beneficenza a Manhattan per raccogliere fondi per il Children’s Hospital di Philadelphia, e colgo l’occasione per annunciare che le donazioni hanno raggiunto la fantastica quota di 1 milione di dollari.

Sapendo che di solito frequenta New York, ho invitato a giocare anche il famoso attore comico Steve Martin, che oltre ad essere un ottimo ragazzo è anche un grande appassionato di poker. Lui infatti ama frequentare le partite che si organizzano ad Hollywood, dove è difficile trovare un posto anche per le celebrità più importanti.

Al nostro torneo c’erano 14 tavoli completi, Steve Martine Steve era sicuramente uno dei miei favoriti per la vittoria finale. Dopo diverse eliminazioni e con ormai soltanto 4 tavoli rimasti, Steve si è trovato a giocare questa mano quando i bui avevano raggiunto il livello 1.000/2.000: un avversario primo a parlare decide di aprire di 7.000, due altri giocatori fanno call e Steve si adegua da big blind con 8 8 . Il flop è q q 2 e Steve va all-in per 17.000, trovando il call soltanto di un giocatore principiante che mostra poi 10 j . Sfortunatamente per il mio amico, al turn arriva un j , e con un 4 poi al river il suo torneo finisce lì.

Premetto che mi piace molto tutta l’azione di Steve: il suo call pre-flop con coppia di otto va bene così come è perfetto il push sul flop. La chiamata loose dell’avversario è stata molto brutta, ma tuttavia non troppo strana da vedere ad un torneo di beneficenza. Non oso immaginare come avrei potuto reagire se una cosa del genere fosse capitata a me in uno degli eventi internazionali che davvero contano.

Comunque, prima di iniziare a giocare avevo dato alcuni consigli a Steve, e gli avevo ricordato che le differenze maggiori tra un torneo di beneficenza ed un normale sono essenzialmente due:

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  1. Nei tornei normali è meglio aspettare un buono spot per mettere tutte le chips nel piatto. Nei tornei di beneficenza invece non si può fare perché i bui salgono molto rapidamente e a volte capita di dover spingere anche con carte marginali.
  2. Nei tornei normali si troveranno avversari solidi e con una certa esperienza, mentre in quelli di beneficenza la maggior parte saranno scarsi o totalmente negati.

Come conseguenza, se nei tornei normali giocherei aggressivamente mani come AK, AQ, JJ oppure una coppia di 10 (rilanciando o 3-bettando), in quelli di beneficenza ci andrei molto più cauto, perché ci saranno sempre quelli disposti a chiamare anche grosse puntate con mani tipo q j . Queste carte in particolare sono irresistibili per i principianti!

In definitiva, questi sono i miei consigli: nei tornei a scopo benefico aspettate fino al flop prima di mettere parecchie chips nel piatto. Limpate con AK e se la fortuna vi assiste potrete vincere molte chips. Fate lo stesso anche con JJ: se dopo il flop avrete ancora una overpair allora il momento sarà propizio per mettere nel pot i gettoni dal valore più alto.”

Phil Hellmuth

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