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Sembra passata un'era geologica, eppure solo all'inizio del 2014 si pensava che la Russia potesse iniziare ad ammorbidire la propria posizione sul gioco virtuale, poker online compreso, tanto che pareva questione di tempo prima che venissero aperti i confini di un mercato potenzialmente enorme (143,5 milioni di abitanti) agli operatori occidentali.
Eppure, come già riportavamo qualche mese fa, la Russia pare aver cambiato idea e sia disposta a rinunciare a quello che secondo gli esperti sarebbe un mercato, limitatamente al poker, da 5 miliardi di rubli l'anno, cioè 146 milioni di dollari, che finirebbero nelle casse dello Stato.
Tutto è iniziato con la crisi ucraina e oggi Vladimir Putin sembra intenzionato addirittura a criminalizzare il gambling, con il passaggio della legge 478806-6, la quale proibisce ogni forma di poker online al di fuori delle quattro zone adibite al gambling, oltre Crimea - recentemente annessa - e a Sochi.
Ora che la Duma ha già approvato la legge, non resta che lo scontato beneplacito del Consiglio federale, poi il disegno sarà realtà ed avrà effetto immediato. La misura draconiana propone inoltre che qualsiasi operatore che offra prodotti legati al gambling nei confini della Russia possa dover pagare svariati milioni di rubli di multa, oltre alla prospettiva di beccarsi quattro anni di carcere.
Per quanto concerne gli individui pizzicati a trasgredire la legge, ecco una multa da 500.000 rubli (circa 7.625 dollari) e fino a due anni di carcere. Insomma, la 478806-6 non ci andrà certo giù leggera.
Dopo l'annuncio dell'approvazione della legge alla Duma, alcuni analisti hanno cominciato a farsi delle domande sul suo tempismo: qualcuno suggerisce che si tratti di un tentativo di sviare l'attenzione dalle accuse di corruzione fatte al presidente Putin e ai suoi più stretti collaboratori.
Pare infatti che negli ultimi anni, svariati milioni di dollari siano stati incanalati nelle tasche dei principali aiutanti del Primo Ministro russo, il quale personalmente avrebbe incamerato 28 miliardi di dollari - non esattamente bruscolini, vero?
Questa crociata contro il poker online viene vista da molti, dunque, come un tentativo di coltivare la sua immagine di leader forte, con sani principi morali, anche in un periodo in cui l'economia russa non sta certamente andando bene, come dimostra il crollo del rublo.