NON SOLO POKER è una nuova rubrica di Assopoker. Il nostro portale è l’unico al mondo a pubblicare 9/10 notizie giornaliere dedicate al poker. Per variare sul tema ed ogni tanto varcare i confini del mondo del texas hold'em e del gambling, abbiamo deciso di dare spazio (con moderazione) ad una nuova rubrica che ha, come unico obiettivo, quello di intrattenervi con argomenti leggeri ma che possano anche regalarvi spunti di interesse e divertimento. Per questo motivo il Vostro feedback è prezioso. Oltre al poker, quali topic vi interessano? Ci sono storie o argomenti che vi stanno a cuore? Lasciate in coda all'articolo il vostro commento, è per noi un contributo prezioso. Grazie!

E’ difficile ignorare per la nostra rubrica “NON SOLO POKER”, il tema caldo del giorno, la querelle scoppiata tra Sarri e Mancini. Il tecnico del Napoli è appena stato squalificato (dovrà dirigere la sua squadra dalla tribuna per due giornate).
Facciamo subito una premessa: non vogliamo schierarci come ha fatto tutta l’Italia del tifo, con i napoletani che hanno difeso a spada tratta il proprio allenatore e i supporter nerazzurri che hanno condannato senza appello il sanguigno e ruspante tecnico toscano (forse il migliore coach italiano in questo momento).
Sarri ha sbagliato, l’ha ammesso ed ha chiesto scusa. Le sue parole sono gravi, su questo non c’è alcun dubbio. Parlare con un’accezione negativa dei gay è un fatto da condannare, ma anche strumentalizzare pubblicamente il fatto è offensivo. Gianluca Gotto, nostra brillante firma di Assopoker, ha commentato sui social: “Omofobo è anche colui che si offende quando gli danno del finocchio”.
Questa frase vale più di mille parole a mio avviso, fa un quadro sintetico di quello che è successo al San Paolo. La vicenda è la testimonianza che in Italia sul tema viviamo ancora nel medioevo, ne abbiamo di strada da percorrere. In un ambiente omertoso come il calcio poi... siamo indietro di almeno 2000 anni. Molto probabilmente entrambi gli attori protagonisti hanno torto, ma non spetta a noi giudicare. Ne abbiamo lette di mille colori, dall’outing di Mancini etc, etc. Basta.

In questo Articolo:
La strategia del Mancio
Non voglio cadere in facili moralismi o tediarvi con un tema che dovrebbe essere affrontato in ben altre sedi e capacità di analisi molto più profonde di quelle in possesso del sottoscritto. Torniamo a parlare di calcio, ma sotto un aspetto diverso.
Voglio mantenermi più sulla competizione e sul piano sportivo e invitarvi a cogliere un aspetto che a mio avviso nessuno ha ancora messo in evidenza: il sottile gioco psicologico che Roberto Mancini ha messo in scena per mettere sotto pressione l’allenatore del Napoli. Mancini era sincero quando ha parlato a ruota libera al San Paolo? A giudicare da quello che ha pubblicato stamani la Gazzetta non ne saremo così sicuri. E' molto più probabile che abbia voluto sfruttare l'occasione per giocare di fino, di strategia e mettere sotto pressione il rivale per lo scudo.
Il Mancio (che ha il merito di aver ricostruito una squadra e un ambiente partendo da zero) ha esperienza da vendere a questi livelli e sta facendo il Mourinho. La sua polemica è apparsa un po’ troppo forzata.

Sarri-Mancini: heads-up psicologico
E’ sempre stato un uomo di campo e conosce benissimo le regole non scritte che esistono nel calcio. Perché allora ha voluto forzare la mano, esponendosi anche con il suo spogliatoio?
I suoi giocatori non hanno certo apprezzato le confidenze alla stampa (quello che succede in campo e negli spogliatoi è sacro per gli uomini di sport) e il rischio è quello di perdere la fiducia del gruppo. Nel calcio basta poco, uscire allo scoperto è pericoloso. Le dichiarazioni di Garcia (“quest’anno vinciamo lo scudetto etc”) dopo Juve-Roma dell’anno scorso, alla fine hanno giocato contro il tecnico giallorosso che si è minato il terreno da solo.
La componente mediatica oramai non è più secondaria nella gestione di una squadra.
L’allenatore dell’Inter, pur avendo battuto in Coppa Italia i partenopei (in formazione rimaneggiata), è consapevole che quest’anno contro questo Napoli non ce n’è per nessuno. Gli azzurri abbinano una massiccia dose di talento ad un’organizzazione quasi perfetta. Sarri ha fatto un lavoro impressionante e Hamsik e compagni migliorano di partita in partita.

Maradona e il duello Rossi-Stoner
Il Mancio, scimmiottando Mou, sta provando a battere la rivale scudetto sul piano dialettico e psicologico.
Il clamore mediatico della vicenda, e la sua strumentalizzazione, ricordano da vicino quello che succedeva negli anni '80, quando per fermare i Napoli di Ferlaino, l'opinione pubblica del Nord si scatenava contro il genio ribelle: Diego Armando Maradona. Era sempre lui l'obiettivo, l'unica strada per destabilizzare una squadra fortissima. Il paradosso era che il Pibe de oro era il più amato a Napoli (e nel Mondo) e il più odiato nel resto d'Italia.
La sfida con Sarri è come un heads-up ad un tavolo da poker, una sottile guerra di nervi, iniziata proprio al San Paolo l’altra sera. Mancini sta provando a metterlo sotto pressione: nell’ambiente si conoscono i limiti dell’allenatore toscano a questi livelli. Al primo scivolone mediatico ha colto la palla al balzo.
E’ un po’ come quando Valentino Rossi, con una moto nettamente inferiore alla Ducati di Stoner, ridusse il motomondiale ad un corpo a corpo (vedi Laguna Seca) e ad una feroce lotta mentale che mise al tappeto l’australiano.
Ma attenzione: Sarri non è Stoner. Il toscano è una vecchia (non vogliamo discriminare nessuno caro Maurizio) pellaccia, ha la pelle dura e anche parecchio veleno in corpo. Nella sua carriera (soprattutto nelle categorie inferiori) ci ha abituato ad autentici show in panchina.
Sotto il tweet di Pucci, il noto comico di Zelig tifoso interista che pochi minuti dopo il match sdrammatizza: il calcio dovrebbe sempre essere interpretato con questo spirito.

Mancini sa benissimo che questo è uno dei pochi limiti dell’allenatore del Napoli: quando aumenta la pressione a volte va in tilt. Ed è il motivo perché in estate alla fine il Milan lo ha scartato per Sinisa.
Il tecnico dell’Inter sta provando a fargli bruciare più energie mentali possibili, ma non sarà facile, questo gioco potrebbe alla fine ritorcersi contro. Un gioco pericoloso. Ripeto, ci provò Garcia un anno fa ad uscire dalle righe ed ha fatto una brutta fine.
In Italia uscire allo scoperto è tutt'altro che semplice. Per farvi capire, stamani la Gazzetta dello Sport ha ricordato a Mancini quando nel 2001, quando sedeva sulla panchina della Fiorentina, insultò un giornalista della rosea usando le stesse espressioni di Sarri. Il Mancio oramai è esposto, pure troppo.

Il primo Sarri
Noi giornalisti toscani che abbiamo seguito la carriera di Sarri fin dai tempi della Sangiovannese, conosciamo pregi e difetti dell’attuale allenatore della squadra di ADL.
Sul campo è senza dubbio il top (quella squadra giocava ad un’intensità pazzesca), forse più preparato anche di Conte. Ma durante i 90 minuti (ed anche a fine partita) può succedere di tutto.
La rissa sfiorata con Nappi

Ricordo ancora la prima volta che lo intervistai, per poco non mi trovai coinvolto in una rissa. Da giovane cronista del quotidiano La Nazione, stavo registrando le sue parole (peraltro Sarri era educato e disponibile) quando ad un certo punto, in sala stampa, passò Nippo Nappi (ex idolo dei tifosi del Genoa e della Fiorentina), e scoppiò il finimondo. I due quasi vennero alle mani, volò qualche insulto e frase colorita, un po’ di spintoni e finì tutto lì. Nessuna dichiarazione incrociata fu rilasciata.
Nappi era un personaggio carismatico a fine carriera: è sempre stato ricordato per la mossa della “foca”, quando in un Fiorentina-Werder Brema di Coppa Uefa si fece mezzo campo con la palla incollata sulla testa.
Ma perché Sarri reagì in quel modo? Durante il match, l’allenatore toscano era una furia, iniziò un duello verbale prima con l’arbitro, poi con la panchina avversaria (l’allenatore era un ex gloria del Napoli Baroni) ed infine con uno dei giocatori più carismatici, proprio Marco Nappi, il quale alla prima occasione provò con una forte pallonata a colpire il tecnico davanti alla panchina. La tensione poi sfociò in sala stampa.
Sarri è questo, nel bene e nel male, ma una cosa è certa: non si sottrae al duello…. Mancini è avvisato.
NON SOLO POKER è una rubrica di Assopoker. Il nostro portale è l’unico al mondo a pubblicare 9/10 notizie giornaliere dedicate al poker. Per variare sul tema (con molta moderazione) ed ogni tanto varcare i confini del mondo del gambling, abbiamo deciso di sviluppare questa nuova rubrica che ha come unico obiettivo quello di intrattenervi con argomenti leggeri ma che possano anche interessarvi. Per questo motivo il vostro feedback è prezioso. Oltre al poker, quali topic vi interessano? Lasciate qui il vostro preziosissimo commento. Grazie!
Joe Bastianich: un impero da 15 milioni di dollari che punta Las Vegas