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La strategia per i tornei KO di Alexandre Mantovani ambassador 888poker

Guardati in modo torvo dai puristi dei freezeout, i tornei ‘knock-out’ o KO si sono allargati a macchia d’olio nei palinsesti delle poker room mondiali

La presenza delle taglie stravolge le dinamiche rispetto alle situazioni di gioco che non prevedono un guadagno economico diretto quando si eliminano gli avversari.

Per districarsi al meglio con la formula KO ecco i consigli di gioco dell’ambassador 888 (poker) Alexandre ‘Cavalito’ Mantovani.

Come cambiano i range

La presenza delle taglie rivoluziona i range preflop. In particolare quando il nostro stack copre quello dell’avversario andato all-in.

“Quando si compra l’ingresso per un torneo bounty, metà dell’importo va nel montepremi normale, l’altra metà in quello delle taglie – spiega ‘Cavalito’.

“Questa parte entra in gioco quando qualcuno va all-in. Di fatto, per tutti i giocatori al tavolo che hanno uno stack più grande, è come se il giocatore aggiungesse delle chips extra al pot e quindi aumentasse le pot odds del call. I range di call e shove quindi si devono allargare di conseguenza.”

Non chiudersi da short

Quando siamo short ovviamente non possiamo godere di queste odds extra, ma dobbiamo ugualmente openpushare a frequenza più alta rispetto ai tornei freezeout.

“Quando sei short gli avversari chiameranno più facilmente per cercare di incassare la tua taglia. Per questo diversi giocatori credono che convenga giocare in modo più tight. Il miglior modo per giocare contro range deboli, invece, sta nell’allargare il proprio range di valore. Se normalmente la mano più debole con cui sei disposto a openpushare è AJ, in un torneo KO devi aggiungere almeno AT e A9. Se la coppia più bassa è di sette, puoi aggiungere almeno i sei, e così via.”

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L’importanza dei payjump

Nei tornei con taglie, per il brasiliano, eliminare gli avversari deve venire prima di scalare posizioni del payout.

“I primi itm nei tornei KO sono più bassi rispetto al normale. Quindi non bisogna concentrarsi solo sullo scalare il prizepool ma anche sull’eliminare gli avversari. Per fare soldi in questo tipo di tornei, questa è la maggior parte del gioco.”

Stack e strategie

Per Mantovani, quando abbiamo uno stack importante ci deve essere un solo obiettivo: mietere gli scalpi degli avversari.

“Quando siamo i big stack del tavolo dobbiamo giocare in modo più aggressivo cercando di far andare all-in i nostri avversari ogni volta che è possibile. Non è vero che nei tornei KO bisogna giocare più tight quando si ha uno stack corposo. Faremo più chips giocando in modo aggressivo, tanto più che la sopravvivenza nel torneo non è a rischio.”

Quando invece siamo short, dobbiamo cercare il raddoppio con più insistenza rispetto ai tornei freezeout:

“In generale gli short stack ricevono molta action nei tornei con taglie. Quindi non dobbiamo avere paura di mettere lo stack al centro con mani con buona giocabilità, anche se sono leggermente più deboli di quelle con cui andiamo all-in di solito. Sarà capitato anche a voi di essere chiamati da mani random nei tornei con taglie: non abbiate paura di andare all-in più leggeri del normale!”

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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