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Nicolò Fagioli Genoa-Juventus

Fagioli: "ho perso 3 milioni con i book illegali". Per la legge italiana non è obbligato a pagare

L’ultimo capitolo dell' inchiesta sul calcio scommesse riguarda la squalifica ufficiale di Nicolò Fagioli per 7 mesi (più 5 mesi di reintegro con un percorso riabilitativo). I legali del centrocampista della Juventus hanno patteggiato con il Procura della Federcalcio e l’accordo è stato ratificato dalla Procura Generale del Coni. Ma a sconvolgere è la sua deposizione al Procuratore Giuseppe Chiné con dichiarazioni che denotano la gravità della situazione.

Calcio scommesse: il patteggiamento di Fagioli, la posizione di Tonali

Fagioli ha violato l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC: ai tesserati non è consentito scommettere sullo sport che praticano, in questo caso il calcio. Uno dei pochi aspetti positivi è che Nicolò non ha mai scommesso sulla sua squadra (nel caso contrario la sua pena sarebbe stata notevolmente più dura). Sembra non risultare dalle indagini della Procura di Torino e lo ha smentito lui stesso al Procuratore: "non ho mai scommesso sulla Juventus e sulla Cremonese". Ma sulle partite di Serie A si.

Molto più delicata la posizione di Sandro Tonali: a seguito del suo interrogatorio ieri a Torino durato 3 ore, oggi la Gazzetta dello Sport pubblica in prima pagina una indiscrezione clamorosa: l'azzurro avrebbe scommesso sul Milan quando giocava in rossonero. Rischia una pena molto pesante se saranno confermato queste indiscrezioni.

"Non ho mai scommesso su Juventus e Cremonese, le mie squadre"

Nicolò Fagioli a Giuseppe Chiné (procuratore FIGC)



A influenzare invece l'entità della squalifica di Fagioli senza dubbio la sua auto-denuncia, la collaborazione con la Procura Federale e con quella di Torino (che indaga su alcuni bookmakers stranieri senza concessione italiana gestiti da organizzazioni criminali che riciclano denaro) e i 5 mesi che vedranno il calciatore protagonista in un percorso riabilitativo. Inoltre, sempre secondo l’accordo, Fagioli si presterà ad essere il volto di una campagna di sensibilizzazione per il contrasto alla ludopatia e, soprattutto, a promuovere un atteggiamento responsabile tra i suo coetanei.

Le persone che lo gestiscono (agenti e avvocati) l’hanno consigliato per il meglio, ovvero per un’ autodenuncia alla Procura FIGC avvenuta il 31 agosto, dopo che era finito nel libro degli indagati da parte dei procuratori di Torino. In questo modo è riuscito a evitare una squalifica di 3 anni (la pena massima che prevede l’articolo 24). In quel caso la sua carriera sarebbe stata compromessa. Ma la sfida più difficile per Fagioli deve ancora iniziare attraverso un lungo percorso di terapie e riabilitativo.

Calcio e scommesse, l'inchiesta: la dipendenza ha giocato un ruolo importante?

Oltre a Fagioli, in questa triste vicenda sono stati iscritti nel registro degli indagati anche Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Da quello che filtra dalla Procura di Torino, ci sarebbero una decina di altri giocatori coinvolti.

Due degli indagati (Fagioli e Tonali che si è recato ieri in Procura nel capoluogo piemontese) hanno giustificato le loro azioni nelle scommesse (sembra che le perdite siano state pesanti, intorno al milione di euro) perché sotto scacco della ludopatia. Nella deposizione Fagioli ha ammesso: "nel settembre 2022 scommettevo su tutto in modo compulsivo".

Zaniolo invece continua a sostenere di essersi collegato a queste piattaforme estere solo per giocare a blackjack e a poker, non per scommettere. L’analisi del suo telefono da parte degli investigatori saranno decisive per confermare la sua versione.

Sulle conseguenze di scommettere con piattaforme prive di concessioni italiane di ADM vi invito a leggere il nostro approfondimento.

Fagioli: "Perché scommettevano sui bookmakers .com"

Fagioli racconta in Procura federale le origini dei suoi problemi:

“Ho iniziato a scommettere a Tirrenia nel ritiro dell’Under 21. Fu Tonali, mio amico stretto, che mi suggerì il sito illegale Icebet. Mi capitò di vederlo giocare e gli chiesi cosa stesse facendo. Mi disse che avrei potuto giocare perché non c’erano tracce delle scommesse. Fu Tonali stesso a farmi registrare tramite un account. Non ricordo se fu lui a darmi le credenziali o se fui io a farlo direttamente contattando un referente, persona fisica, via WhatsApp. Inviai un messaggio a questo referente e mi rispose mandandomi username e password per poter iniziare a scommettere”.

Decisi di chiedere dei prestiti ad alcuni amici e a un compagno, Gatti, al quale chiesi 40 mila euro dicendogli che mi servivano per comprare un orologio. Idem a Dragusin.

Nicolò Fagioli alla Procura Federale

“Inizialmente giocavo sul tennis. Poi da settembre 2022, poiché dovevo restituire somme ingenti a varie piattaforme, iniziai a scommettere anche sul calcio, per provare a recuperare. Quando ero alla Cremonese, mia mamma mi consigliò di recarmi al Sert per farmi curare, io ci andai alcune volte. Ma ebbi l’illusione di poterne fare a meno. Nel periodo successivo a settembre 2022 giocavo in modo compulsivo davanti alla tv su qualsiasi evento sportivo che stessi vedendo, calcio compreso… anche Serie B e Lega Pro".

"Aumentando il debito e ricevendo pesanti minacce fisiche, tipo “ti spezzo le gambe”, anche durante la notte pensavo solo di giocare per recuperare il mio debito. Decisi di chiedere dei prestiti ad alcuni amici e a un compagno, Gatti, al quale chiesi 40 mila euro dicendogli che mi servivano per comprare un orologio e che avevo i conti bloccati da mia madre. Altro prestito mi fu fatto da Dragusin e da alcuni amici di Piacenza”.

"Come pagavo le piattaforme illegali"

Alcune dichiarazioni del giovane centrocampista della Juve e dell'under 21 lasciano basiti ma spiegano bene il mondo oscuro in cui si era calato: “Provvedevo ad acquistare a Milano dei Rolex di valore. Gli orologi alcune volte li ho consegnati io, a volte passavano i titolari delle piattaforme (illegali,ndr) a ritirarli presso la gioielleria”.

Della sua dipendenza “lo sapevano solo mia mamma e qualche amico non calciatore. Dovevo rinnovare il contratto e temevo che una notizia del genere lo avrebbe impedito".

“Non ho Mai scommesso sulla Cremonese o la Juventus, va contro la mia etica. Scommettevo sulla vincente di una gara o sul risultato under/over, mai sul nome del marcatore o sul risultato esatto. Era mia abitudine scommettere spesso su partite di calcio mentre erano in corso di svolgimento. In quell’occasione puntai sul pareggio o sulla vittoria del Milan. Persi perché la partita finì 2 a 1 per il Torino. In relazione alla ricevuta che mi viene mostrata in visione relativa alle partite di Champions League, Porto-Atletico Madrid e Real Madrid-lnter ho scommesso che avrebbero segnato meno di 3 o 4 gol. Anche in questa occasione si trattava di una piattaforma illegale Betart".

Perché i debiti di Fagioli non sono tutelati dalla legge italiana

Fagioli lo fa intendere: i calciatori avevano account e fondi in questi bookmakers e casinò privi di licenza perché, prima di tutto, potevano contare su una relativa riservatezza, inoltre non avevano limiti di puntate e un tetto sulle vincite come accade sul .it . Il rischio però di scam e di essere minacciati era elevato.

Il calciatore della Juventus ha anche spiegato - nella sua deposizione - che non era capace di distinguere tra un bookmaker legale (con concessione di ADM) e un book senza, però lo capiva perché le piattaforme illegali non gli chiedevano di versare somme per scommettere. Ed è questo il grosso problema: giocava a credito.

Inoltre Fagioli ha rivelato di aver accumulato debiti con questi book illegali per 3 milioni di euro. Ha detto che è disposto a pagare i debiti agli amici (per esempio Gatti e Dragusin) che gli hanno prestato denaro, ma non ai bookmakers illegali perché, essendo privi di concessione, le scommesse sono da considerarsi nulle (la sua dichiarazione è stata pubblicata nell'edizione odierna di Tuttosport). Ci sono sentenze della Corte di Giustizia Europea al riguardo (sulla nullità e i debiti verso bookmakers non autorizzati), ma il vero focus è un altro.

Nell'ordinamento giuridico italiano i debiti di gioco non sono tutelati, essendo considerati obbligazioni naturali. Qualsiasi debito che derivi da attività di gambling non può essere oggetto di un'azione giudiziaria per tutelare il creditore. Se però il debitore paga, non può più annullare il pagamento e richiedere il denaro versato (principio di non ripetibilità dell'obbligazione naturale).

Per questa ragione, una delle piaghe peggiori è che diverse agenzie, pur di far giocare (e spennare) a credito i propri clienti (che hanno delle debolezze), prima di erogargli sul loro conto gioco del denaro a credito, si fanno firmare assegni in bianco o postdatati, o addirittura cambiali. In questo modo il debito risulta comunque onorato e, il giocatore non può più chiedere la restituzione del denaro (essendo un'obbligazione naturale vige il principio della non ripetizione).

I calciatori pensavano di essere al riparo da ogni sorpresa e che la loro riservatezza sarebbe stata protetta. Non hanno però fatto i conti con l’indagine dei Procuratori di Torino che sono riusciti a identificare Fagioli e, successivamente, dal suo telefono (dopo che il calciatore ha deciso di collaborare) hanno rintracciato anche Tonali, Zaniolo e (sembra) una decina di altri giocatori famosi.

Nell'ordinamento giuridico italiano i debiti di gioco non sono tutelati, essendo considerati obbligazioni naturali. Qualsiasi debito che derivi da attività di gambling non può essere oggetto di un'azione giudiziaria per tutelare il creditore. Se però il debitore paga, non può più annullare il pagamento e richiedere il denaro versato (principio di non ripetibilità dell'obbligazione naturale).

Cosa ci insegna questo scandalo? Il problema del gioco a credito

Ma cosa ci insegna questo scandalo proprio al netto della demagogia e facendo un ragionamento molto distaccato? Prima di tutto, perché alcuni di questi ragazzi ricchi e famosi rimangono invischiati in questa rete? I motivi possono essere diversi. I dirigenti esperti come Beppe Marotta e allenatori come Carlo Ancelotti e Luciano Spalletti hanno dichiarato che i calciatori di oggi non solo guadagnano molto (e quindi potrebbero non dare il giusto peso al denaro) ma hanno anche tanto tempo libero che non sanno come gestire e si annoiano e sono sempre alla ricerca dell'adrenalina.

Non siamo degli psicologi per poter fare una valutazione su tutto ciò. Tale aspetto lo mette in evidenza lo stesso Fagioli: "Avendo molto tempo libero, è un modo per vincere la noia".

Noi possiamo fare una valutazione differente in base alla conoscenza del settore e dei giocatori. Il problema principale che individuiamo ed è comune a tutti i casi che vedono come protagonisti i calciatori e persone ricche e famose, ma anche poveri comuni mortali è sempre lo stesso: le scommesse a credito. Scommettere non con il proprio denaro ma con il denaro degli altri induce spesso l'individuo a azioni sconsiderate che non può permettersi.

Un aspetto (quello di depositare sul proprio account prima di giocare) che, come ha dichiarato il calcatore della Juve, fa la differenza tra i siti di gioco legali e illegali.

Sui siti legali sei obbligato prima a versare il tuo denaro e successivamente puoi giocare. Sui siti illegali spesso non viene neanche convalidato il tuo conto, ti caricano del denaro che sembra virtuale ma che, una volta perso, si materializza in un enorme problema reale per la persona che ha scommesso. Poi succede che per recuperare le perdite, proprio come Fagioli, scommettono ancora di più e perdono ancora.

Con il denaro a credito c'è una percezione sbagliata del denaro. Figuriamoci se lo fanno dei calciatori che già guadagnano tantissimo e, molti di loro, giovani ventenni hanno difficoltà a dare il giusto peso al denaro. In una dinamica del genere, con un conto pieno di soldi (ma non versati da loro) il rischio di perdersi è semplice. Ed è capitato a molti sportivi.

Per le persone comuni distinguere tra bookmakers legali e bookmakers illegali è molto difficile, ma è importante (lo capite anche dalle dichiarazioni di Fagioli) scommettere sempre nel circuito autorizzato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Per agevolarvi abbiamo preparato una guida informativa e comparativa sui siti di scommesse più affidabili in Italia con regolare concessione.

La nostra raccomandazione è quella di comportarvi sempre in maniera responsabile quando scommettete, rispettando il vostro denaro. In un prossimo articolo su Assopoker troverete dei consigli preziosi per scommettere in modo serio, responsabile e consapevole.

Inizialmente giocavo sul tennis. Poi da settembre 2022, poiché dovevo restituire somme ingenti a varie piattaforme, iniziai a scommettere anche sul calcio, per provare a recuperare.

Nicolò Fagioli
Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.