Ci sono giochi, come il poker online, i Fantasy Sports, le lotterie e il betting exchange che hanno precise esigenze di liquidità, per la loro natura intrinseca. E la strada comune internazionale può essere l’unica soluzione nel lungo periodo.
Per questo motivo, se negli USA i Daily Fantasy stanno registrando un vero boom grazie ad un riconoscimento legale a livello federale (anche se alcuni stati hanno esercitato la loro riserva e li hanno vietati) in Europa, il poker online sta vivendo una fase di stagnazione, visto che la liquidità è divisa tra mercati grigi e regolamentati (in numero crescente).
In Italia, il progetto con Francia e Spagna è oramai ad un binario morto, ufficialmente per le note resistenze politiche che si stanno registrando soprattutto a Parigi e Madrid, dove le necessarie modifiche legislative non vengono approvate.
A nostro avviso si tratta di un sabotaggio in piena regola, perché nelle lotterie online, unico vero business per gli Stati, la soluzione legale è già stata trovata da lungo tempo.
Nel Vecchio Continente esistono due lotterie online. Da una parte vi è EuroMillions che vede il coinvolgimento di paesi come Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Belgio, Svizzera, Austria, Irlanda e Lussemburgo.
Esiste in parallelo una lotteria simile: l’EuroJackpot che in Italia è gestita da Sisal. Questo gioco prevede la partecipazione anche dei gamblers di numerosi altri paesi: Germania, Finlandia, Danimarca, Slovenia, Paesi Bassi, Estonia, Croazia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Svezia, Repubblica Ceca e Ungheria.
Naturalmente EuroMillions e EuroJackpot possono godere di montepremi milionari pazzeschi.
Siamo al paradosso? Si, perché per giochi di pura fortuna come le lotterie (gambling nel senso stretto del termine), gli Stati europei non hanno esitato a trovare una soluzione, in modo tale da garantirsi preziose entrate fiscali.
Per skill games come il poker online invece i progetti sono fermi da 4 anni. Forse la liquidità internazionale fa paura ad alcuni competitors?Oppure il poker continua ad essere vittima dei soliti pregiudizi? Molto probabilmente nessuno ha convenienza a regolamentare il mercato europeo, tranne i giocatori, uniche vittime del sistema.
Di sicuro, molte rooms temono che la liquidità condivisa favorisca in maniera indiscutibile PokerStars che sarebbe capace di proporre montepremi pazzeschi ogni domenica. Dall’altra parte, ipotizziamo, che al sito dell’Isola di Man al momento vada bene lo stato delle cose, in modo tale da salvare la liquidità di PokerStars.com e dot .eu.
Inoltre Gran Bretagna, Danimarca e Belgio, per fare un esempio, pur avendo regolamentato i propri mercati, continuano ad autorizzare i giocatori a far parte del field delle piattaforme dot com.
In conclusione, a nostro avviso, c’è uno scarso interesse da parte privato e pubblico, a instaurare un PokerMillions o PokerEuroJackpot (perdonate il gioco di parole) che leverebbe liquidità ad altri giochi più convenienti per società e governi.
Con questo atteggiamento, non si tiene conto di un aspetto basilare: le esigenze dei giocatori vengono del tutto calpestate e, nel lungo periodo, questo trend rischia di danneggiare in modo irrimediabile il poker online.
Ma non veniteci a raccontare la favola di ostacoli tecnici, legali e politici alla liquidità comune europea. La realtà è una: non vi è alcun interesse da parte degli Stati, né delle rooms, di voler realmente realizzare questo progetto.
Quando si è voluto, si è superato qualsiasi ostacolo: EuroMillions ed EuroJackpot dimostrano che la liquidità europea comune può esistere realmente, basta volerlo.
La speranza è che nel prossimo summit tra ADM (Agenzia Dogane e Monopoli) e MGA (Malta Gaming Authority) si inizino a studiare soluzioni concrete, perché il futuro del gioco online passi inevitabilmente da un progetto comune europeo, nel vero senso della parola. Se realmente si vuole sconfiggere l’offerta illegale, è necessario rafforzare quella legale, con una liquidità più estesa.