Un vero fulmine a ciel sereno rischia di abbattersi sul mondo dei Daily Fantasy Sports: il Dipartimento di Giustizia statunitense (DoJ), entro la fine dell'anno, pubblicherà una relazione che dichiarerà i giochi di fantasia come azzardo.
L'anticipazione è del New York Post che ha citato una fonte anonimia di Washington che sostiene che il DoJ "sta indagando da più di un mese sull'industria dei DFS. I Procuratori federali dovrebbero dichiarare come gambling l'attività giornaliera dei fantasy".
Le conseguenze sarebbero catastrofiche, visto che questi giochi, molto popolari, verrebbero messi al bando a livello federale.
Con ogni probabilità, poi ogni Stato potrebbe regolamentarli, ma solo l'eventuale rilascio di licenze e con un’attenzione particolare al settore. Un passo che è già stato fatto, in modo graduale, dal Nevada due mesi fa che li ha riconosciuti come gioco d’azzardo. Una mossa per poi disciplinare l’industria.
Ma bisognerà attendere la relazione del DoJ per capire questo ulteriore passaggio: in poche parole, gli Stati avranno autonomia di poter decidere come per il poker online? Ricordiamo che il texas hold'em è riconosciuto come uno skill game, in base ad una relazione del 2012 proprio del DoJ.
Il fatto che potrebbero essere etichettati come "gioco d'azzardo" quindi pone un grosso interrogativo.
Nel 2006, nella legge UIGEA, i Fantasy Sports furono dichiarati legali e riconosciuti come skill games, tracciando però dei confini abbastanza chiari. Al tempo, i Fantasy erano “stagionali”, strutturati come il nostro fantacalcio, ovvero i partecipanti sceglievano un team ad inizio stagione e partecipavano a leghe con classifiche annuali.
C’è stato poi l’esplosione dell’industria con la creazione dei Daily, i giochi quotidiani che permettono agli appassionati un vero e proprio grinding ogni giorno. E questa nuova modalità ha fatto sorgere molte incognite sotto il profilo legale, visto che il format del gioco era del tutto differente da quello originario disciplinato dalla legge federale del 2006.
Per questa necessità è intervenuto il DoJ. Lo scenario più probabile è che i giochi Daily vengano dichiarati gambling: in questo caso potranno essere disciplinati dai singoli stati, con il rilascio di licenze ad hoc per il gioco online. C’è infatti il precedente del New Jersey che può offrire i giochi da casinò.
Per quanto riguarda invece la modalità “stagionale” è probabile che venga riconosciuta sempre come uno skill games: in questo caso infatti vi è meno varianza e le abilità dei giocatori scelti emergono nel lungo periodo.
Preet Bharara, il procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York, che ha guidato l’inchiesta nel 2011 sul “Black Friday”, mettendo alla sbarra tutto il poker online americano e mondiale, sta indagando da un mese sullo scandalo che ha coinvolto DraftKings.
La multinazionale non sta a guardare ed ha assunto un team di avvocati di assoluto prestigioso come David Boies e Johnathan Schiller, dopo che il procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, ha dichiarato la stessa DraftKings e la rivale FanDuel, come due operatori di gioco illegali.
DraftKings ha comunicato ad otto franchigie partner della NBA di voler tagliare del 10% i suoi investimenti nella lega. Logico che la società leader dei Fantasy voglia ridurre l’esposizione negli States.
Lo sbarco in Europa, già pianificato con l’appoggio di Sky e del Gruppo Murdoch, sembra a questo punto un passaggio obbligato. Ma ci sono altri problemi all’orizzonte: i gestori che curano i pagamenti online per queste società di e-gaming hanno minacciato di sospendere ogni operazione mentre alcuni proprietari di squadre di NFL (Dallas Cowboys e New England Patriots) hanno partecipazioni in DraftKings e potrebbero essere costretti a cedere le loro azioni.