Prima di entrare nell’arena di Portomaso per il side €1.000+€1.000 EPT NLHE Bounty, il player campano ci ha rivelato: “ho dormito solo un’ora ma voglio giocare lo stesso. Stanotte (sono rimasti seduti dalle 3 del mattino fino alle 15, ndr) ci siamo divertiti. E’ stata una partita cash che ricorderò per molto tempo. Lo show l’ha fatto il russo”.
Cosa è accaduto?
Per quattro volte di fila ha fatto slowroll ai giocatori nitty del tavolo. Per quattro volte ha mostrato nuts. Uno spasso.
In questo momento, all’EPT Main Event ci sono due francesi che si giocano la picca contro il polacco Dominik Panca. Siamo a 3 left. I transalpini li conosci bene. Negli ultimi mesi hai ottenuto risultati importanti a Parigi e dintorni. Come mai questo feeling? C’è una ragione o è pura casualità?
Il field francese mi piace molto. Sono bravi quanto gli italiani e gli spagnoli ma la differenza è che loro non hanno paura a giocare. Si ballano più soldi.
Hanno uno stile più aperto?
Si, esatto. Hanno un modo di giocare più open rispetto ai nostri connazionali e questo mi permette di fare più stack e di ottimizzare il mio stile.
Non sarà però una passeggiata neanche in Francia immagino, nonostante tuoi risultati positivi.
In Italia giocano più chiusi, non ti regalano nulla ma fanno meno mosse e ti mettono meno sotto pressione. In Francia, dando molta azione invece la pressione è diversa ai tavoli.
La Francia può essere una buona meta per giocare a poker?
Si può giocare di tutto, c’è ancora il boom del poker live. I tornei fanno molti iscritti e i montepremi sono interessanti. Può non piacere il fatto che ci siano fish più aggressivi, ma io mi trovo molto bene. Questione di caratteristiche…

Paragoni con l’Italia?
In Italia il major, ad esempio, è l’IPO che fa più iscritti ed ha il prizepool più alto. Da noi c’è il boom dei tornei con buy-in 300€-400€ ma i 1.000€ sono in calo. In Francia invece sono in crescita i 1.000€-1.500€.
Cosa ne pensi del Global Poker Index e del team azzurro?
Il ranking GPI è una cosa molto bella per tutto il movimento. Se vuoi giocare con i colori azzurri devi stare nei top 5. Per me è molto difficile ma ci voglio provare.
Già prima dell’inizio del Global Poker Master ci hai rivelato che era giusto che l’Italia giocasse con quel quintetto nonostante vi sia in corso una rivalità pubblica tra te e un paio azzurri.
Hanno meritato di giocare loro. Si è seguito un criterio meritocratico.
Del GPI ti piace tutto o hai suggerimenti per un futuro miglioramento?
L’unico aspetto che non condivido è la differenza nel moltiplicatore tra i buy-in da 500€ e da 1.000€. E’ lo stesso field ma fai la metà dei punti negli MTT da 500€. Devi quindi per forza giocare i tornei da 1.000€. Tra 2.000€ e 25.000€ c’è una differenza minima. Spero che in futuro si cambi. Ma, in tutti i casi, il mondiale l’ha giocato chi ha meritato. Spero di riuscire a qualificarmi l’anno prossimo ma sarà una sfida durissima.
Fine prima parte – continua
Non perdere la seconda parte dell'intervista con un Savinelli esplosivo