Dario Alioto è stato incoronato all'EPT di Madrid come miglior giocatore della stagione nell'ambito dei tornei di Pot Limit Omaha, ed ha sfiorato un analogo risultato nei Mixed Event, dove si è infine piazzato in seconda posizione.
AssoPoker lo ha quindi contattato per un'intervista, che potrete anche ascoltare grazie al nostro player:
Visti i risultati di questa stagione EPT, la tua scelta di dedicarti a varianti diverse dal No Limit Hold'em ti ha ripagato
"Ho sempre amato il poker in tutte le sue varianti, mi sembra riduttivo dedicarsi soltanto ad un gioco. Provarne di nuovi è un modo per mettersi alla prova ed anche divertirsi: così ho iniziato con il Pot Limit Omaha. Cercare nuovi stimoli aiuta a tenere la passione viva per il poker e quindi anche a giocare meglio. E' un approccio che allunga la carriera di un professionista, utile per restare sempre al top mentalmente ed avere costanza nei risultati. In fondo è anche un modo per assicurarsi più profitti nel tempo".
La stagione EPT è appena finita, ma le World Series sono già alle porte: sai già quali tornei andrai a giocare?
Gli stessi dello scorso anno, una ventina, nonostante ci sia qualche evento nuovo che può interessarmi, come un Ten Game six-handed ed un Omaha six-handed. Giocherò i tornei che non siano di No Limit Hold'em ad eccezione del Main Event, altrimenti se dovessi giocare solo NLHE per un mese e mezzo mi annoierei. Giocare sempre varianti diverse dà stimoli superiori, e credo mi assicuri qualche chances in più per ottenere buoni risultati. Spero di farne qualcuno in meno quest'anno a causa di qualche deep run...
Tu e Dario Minieri contro tutti alle WSOP: puoi spiegarmi di cosa si tratta?
"L'idea era quella di sfidare un'altra coppia di giocatori su chi avrebbe fatto più punti nella classifica di Player of the Year al termine delle World Series: ci avevamo pensato a gennaio per ravvivare l'interesse verso le WSOP. Il fuso orario di Las Vegas infatti penalizza gli appassionati italiani, che spesso si trovano a vivere le fasi calde di un torneo a notte fonda. Allora Alessio Isaia non stava giocando da qualche mese, quindi sapevamo che qualunque altro giocatore avesse scelto ad esempio un player come Max Pescatori non sarebbe stato probabilmente alla sua altezza: per questa ragione avevamo deciso di dare odds 1:50.
Ci sono però stati due colpi di scena: Alessio è tornato a vincere tutto, ed è cambiato il sistema di assegnazione dei punteggi, visto che un giocatore come Michael Mizrachi lo scorso anno non ha vinto questo titolo, nonostante WSOP straordinarie. Ora il buy-in ed il numero di partecipanti incidono, quindi dobbiamo rivalutare i termini della sfida sulla base di queste novità"
Negli USA da alcuni anni si parla del Pot Limit Omaha come “the next big thing”, ma questo forse non è successo come ci si attendeva: quali pensi possano essere le ragioni di questo fenomeno?
"Non sono d'accordo su questo punto. Certo, se consideriamo i giocatori in senso assoluto è chiaro che chi pratica No Limit Hold'em sarà sempre in numero maggiore rispetto a chi si dedica al Pot Limit Omaha perché non si presta per i neofiti, tuttavia nel cash game high stakes sia per quanto riguarda il poker online che le partite importanti nei casinò sono a netta prevalenza di PLO. Anche il fatto che a Poker After Dark si sia deciso di dare spazio ad un tavolo con i sei migliori giocatori al mondo di questa variante è indicativo: nel No Limit Hold'em non solo è difficile concentrare assieme i migliori al mondo, ma anche capire effettivamente chi siano".
Il cash game è ormai vicino: come pensi inciderà sul panorama italiano e quando lo stai aspettando?
"Lo aspetto da quando ho firmato il contratto con Sisal Poker, sembrava dovesse arrivare addirittura ad ottobre 2009. Credo sia una novità positiva, è stato strano partire soltanto con i tornei. Il cash game presenta vantaggi innegabili: sai quando inizi a giocare e quando smetti, puoi decidere quanto vincere ma anche quanto sei disposto a perdere, nel momento in cui porti quel denaro al tavolo. Questo garantisce molta più libertà ed elimina molte delle limitazioni legate ai tornei, vantaggi di cui godranno anche i giocatori amatoriali, che il giorno dopo devono svegliarsi per andare al lavoro o vogliono dedicarsi alla propria famiglia".
Nella seconda parte dell'intervista, Dario ci parlerà fra l'altro di quanto sia importante per un giocatore non regredire nel proprio gioco, e ci svelerà quali coach sceglierebbe per sé fra i migliori giocatori al mondo...
Piero "Pierelfo" Pelosi