Chi in questi anni ha imparato a conoscere Phil Hellmuth, che lo ami o lo odi non può negare il momento drammatico che sta vivendo - pokeristicamente - il campione statunitense. La "scimmia" del 12° braccialetto WSOP non vuol saperne di abbandonarlo, e i due recenti clamorosi secondi posti sembrano una sorta di "supplizio di tantalo" per Phil.
Eppure, i numeri dicono che "The Poker Brat" sta disputando una eccellente edizione delle World Series e forse, se anche da qui alla fine delle WSOP l'agognato 12° braccialetto non dovesse arrivare, lo spirito competitivo di Hellmuth potrebbe trovare una soddisfazione alternativa per bilanciare l'amarezza del mancato traguardo: la leaderboard del WSOP Player Of The Year.
Già, perchè i due secondi posti - ancorchè le uniche due entrate a premio di Phil al momento in queste WSOP - lo hanno fatto balzare in testa alla momentanea graduatoria che nel luglio prossimo assegnerà il trofeo di miglior giocatore WSOP dell'anno.
Al momento Hellmuth vanta esattamente 8 punti di vantaggio su Samuel Stein, suo principale inseguitore ed autore anch'egli fin qui di un'annata coi fiocchi. Ecco la provvisoria top ten del WSOP POY 2011, in cui si possono apprezzare le performance di Juanda (2 itm, un final table e un braccialetto) e Jason Mercier (4 itm, 2 final table e un braccialetto), oltre al fresco "triple crown man" Jake Cody in 10a posizione:
L'altro giocatore capace di chiudere il prezioso ed esclusivo "trittico", Bertrand "ElkY" Grospellier, viaggia per adesso in 14° posizione. Il primo degli italiani è Alessio Isaia, 76° a 145,50 punti, seguito a breve distanza (78°) da Andrea Dato a 142,50. Michele Limongi invece è per adesso al 108° posto con 126,38 punti.
Tornando a Phil Hellmuth c'è un altro elemento da sottolineare, che di certo aiuterà l'ex icona di Ultimate Bet a soccorrere il proprio ego "ferito": Phil ha sfiorato il braccialetto in due specialità molto tecniche come il 2-7 Draw Lowball ed il Seven Card Stud Hi-Low Split-8 or Better, proprio lui che a più riprese è stato attaccato per non essere mai stato capace di vincere un braccialetto in varianti diverse dall' Hold'em: 7 No Limit, 3 Limit e 1 Pot Limit.
Sul fatto invece che "The Poker Brat" non riesca più ad emergere proprio nella specialità che gli ha regalato 7 titoli, probabilmente pesa anche l'enorme evoluzione che il NLHE ha subìto in questi ultimi anni grazie all'esplosione del poker online, e che forse rende il suo gioco leggermente datato, se non proprio superato. Ma non ditelo a Phil, per carità!