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Full Tilt: ‘vicini alla vendita, l’AGCC minaccia l’accordo’

ferguson-ledererFull Tilt Poker (FTP) dichiara guerra all’Alderney Gambling Control Commission (AGCC) dopo la revoca definitiva di tre delle quattro licenze che aveva attive sull’isola britannica. Rimane in bilico solo la concessione intestata a Orinic Limited, una società del gruppo, sospesa per sei mesi per “insufficienza di prove”.

 AGCC: comportamento incoerente
Un escamotage per tenere viva la trattativa in corso? No, almeno a giudicare dalla reazione ufficiale di Full Tilt Poker. L’AGCC ha rinviato di due mesi la decisione, al fine di agevolare un’eventuale vendita e, a tre giorni dall’appuntamento decisivo della cordata francese con il Dipartimento di Giustizia a New York, ha deciso di staccare la spina. Qualcosa non torna, dal punto di vista politico:  il provvedimento ha una tempistica che lascia molti dubbi.

In tutta questa storia l’AGCC non ne esce affatto bene: ha dimostrato una palese mancanza di vigilanza nei confronti di FTP, con i manager che erano liberissimi di appropriarsi dei fondi dei giocatori; non ha tutelato affatto i clienti della red room e quando vi era una minima speranza di agevolare la vendita de sito e consentire ai players di tornare in possesso dei propri fondi, ha deciso di resettare tutto, danneggiando ulteriormente le vittime di questa triste storia. Un comportamento da black-list, altro che lista bianca riconosciuta dal Governo britannico. A Londra dovranno tenere conto di tutta questa vicenda, per un ente regolatore senza dubbio inadeguato a gestire interessi di questa portata.

Nelle 26 pagine del verbale di udienza, emerge chiaro che i legali della room hanno richiesto un rinvio di 30 giorni per il proseguimento della trattativa ma i commissari di Alderney si sono opposti senza una giustificazione plausibile.

Le accuse di Full Tilt Poker
Proprio Full Tilt Poker ha deciso di passare all’attacco: “durante l’udienza con l’AGCC, FTP ha fornito la testimonianza di un investitore (Laurent Tapie, ndr) interessato ad acquisire l’azienda. L’investitore ha testimoniato davanti alla Commissione in merito allo stato avanzato delle trattative, illustrando i termini e le condizioni di un potenziale acquisto. FTP ha richiesto un rinvio di 30 giorni per consentire il passaggio di proprietà ai nuovi investitori.

La commissione – prosegue FTP – ha annunciato la revoca di tre delle quattro licenze, nonostante le prove presentate in udienza sull’interesse degli investitori di acquisire l’azienda. La decisione dell’AGCC di revocare le licenze di esercizio, rende più difficile il completamento della vendita della società, e di conseguenza la possibilità di ripagare tutti i giocatori.

Nei mesi scorsi, FTP si è totalmente impegnata ad assicurare il rimborso dei suoi players e in tale attività la società confidava in una collaborazione da parte della commissione.

Nonostante il danno potenziale cagionato dall’AGCC e il suo disprezzo per i nostri giocatori, FTP continua ad impegnarsi per ripagare i propri clienti e prosegue nelle trattative in modo attivo. Seguiranno altre dichiarazioni a breve”.

Non abbiamo ancora notizie sulla reazione della cordata francese alle ultime notizie provenienti dall’isoletta del Canale della Manica. Gli avvocati di Tilt erano seriamente preoccupati a questa eventualità. Proprio oggi a New York, Laurent Tapie e soci avevano in programma una serie di incontri con il ramo statunitense della multinazionale e lunedì erano attesi dai Procuratori di Manhattan.

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Confische per 331 milioni
Proprio dalle 26 pagine del verbale di udienza reso pubblico dall’Alderney Gambling Control Commission, emergono fatti inquietanti: FTP denuncia di aver subito, dal giugno del 2007 al giugno del 2011, un sequestro per 331 milioni dollari. L’AGCC ha contestato al sito un’omessa denuncia nei tempi e nei modi previsti dal regolamento dell’ente di controllo.

bernard-tapieBuco finanziario e UIGEA
Come sostenevamo da tempo, sono venute fuori le prove del buco finanziario causato dall’UIGEA che dall’agosto del 2010 ha causato a FTP perdite per 128 milioni. Altri 15 sono stati confiscati di recente in un conto svizzero. FTP ha presentato le prove, riscontrate poi dalla commissione:

“Document JS21(H) demonstrates the accumulation of such uncollected payments, and that the offer of such credit, had amounted to approximately $128 million US Dollars (as termed the "ACH backlog"). The Commissioners understand from the evidence that this document was provided to the Executive by FTP”.

La vera causa del dissesto finanziario è stato l’aver colpevolmente sottovalutato negli Stati Uniti, l’applicazione della normativa voluta da Bush nel 2006 che vieta le transazioni bancarie e finanziarie nei confronti dei siti di gioco. Solo a FTP ha creato un danno immediato e tangibile di oltre 474 milioni di dollari e con il black-Friday siamo solo all’inizio…

Nel frattempo, il Dipartimento di Giustizia ha promesso che restituirà parte dei fondi ai giocatori. Per maggiori informazioni clicca qui.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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