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A Miami mega casinò conteso da due boss di Las Vegas

sheldon-adelsonLa multinazionale malese Genting Resorts World ha pianificato la costruzione del più grande casinò del mondo a Miami (leggi statali permettendo) con un investimento iniziale di 4 miliardi di dollari. Ma non c’è da convincere solo l’assemblea della Florida ma anche da placare la sfrenata ambizione di due leggende di Las Vegas che da tempo sognano l’inaugurazione di mega resort in una delle aree a più alta densità turistica degli Stati Uniti.

Monopolio Seminole
Ci sono poi da piegare le resistenze della potente tribù indiana Seminole che detiene il monopolio del gioco nello stato ed è proprietaria del noto brand Hard Rock. Gli indios in Florida possiedono già due casinò: a Tampa e Hollywood.

Las Vegas
Il tema sta diventando caldo tra gli operatori del gioco d’azzardo negli Stati Uniti. A Wall Street, gli analisti hanno previsto che l’eventuale sviluppo di sale nel sud della Florida, comporterebbe una restrizione del 15% delle attività di Vegas. Secondo un rapporto elaborato dalla società di consulenza Bernstein, il nuovo mercato potrebbe generare dai 2 ai 3 miliardi di dollari nel primo anno di attività.

I boss della Strip
Sheldon Adelson (terzo uomo più ricco degli Stati Uniti) e Steve Wynn hanno cambiato la storia della città delle luci e non solo: sono famosi per gli stravaganti ed immensi hotel costruiti con le loro compagnie. Non a caso il primo è il proprietario di Las Vegas Sands che in questi anni ha dato alla luce a quello che è il resort più esteso del globo: il Venetian di Macao.

miami-casinoMiami come Macao?
Wynn non ha bisogno di presentazioni, avendo ideato e finanziato i casinò più in vista della Strip. Ma i due boss del Nevada hanno una visione completamente opposta sulla Florida. Sheldon Adelson vorrebbe una sola licenza, sostenendo che i flussi turistici nella zona meridionale dello Stato al massimo potrebbero soddisfare l’offerta di un unico casinò. Wynn è invece in linea con la politica di liberalizzazione sostenuta da Genting e durante la conferenza stampa a New York sui dati trimestrali della sua società, quotata in borsa, si è sbilanciato: “Miami è un posto favoloso e potrebbe diventare una delle due o tre città più attrattive al mondo”.

Strategia Las Vegas Sun
Di parere opposto Adelson: “non c’è business per più di un casinò” . Ma dietro a queste dichiarazioni di facciata c’è una strategia ben precisa: il boss vuole limitare al massimo la concorrenza perché Las Vegas Sun ha da tempo avviato un’attività di lobby molto aggressiva con i propri avvocati e sembra in vantaggio rispetto a Genting per quanto riguarda l’assegnazione eventuale di un’unica licenza. In questo modo si assicurerebbe il monopolio a Miami e limiterebbe al massimo la concorrenza per Las Vegas. La sua sarebbe una politica conservativa per preservare soprattutto gli interessi del Nevada. Contraria a questa visione di mercato, la società malese che non ha business da difendere sulla Strip.

Guerra immobiliare
Las Vegas Sands ha adottato una politica di basso profilo ma sta trattando un’importante proprietà immobiliare a Miami. Genting da questo punto di vista è avanti: ha già acquistato terreni sulla costa per un valore di 450 milioni di dollari ed ha già presentato il suo progetto che prevede la costruzione di un resort da 75 mila metri quadrati, battendo il record del Venetian di Macao, tanto caro a Sheldon Adelson.

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miami-resortMiami Resort World
I malesi non hanno intenzione di lasciare nulla al caso ed hanno previsto anche la costruzione di un’autostrada interstatale per favorire i collegamenti con il nuovo polo.  Genting Resorts World, rispetto ad Adelson, vede in Miami e nella Florida non solo un business legato al gioco ma soprattutto al turismo. Per questo è disposta ad investire $ 4 miliardi e a pagare la tassa annuale di $ 600 milioni che coprirebbe il 40% del deficit statale. In molti sono favorevoli: si parla della creazione di 30.000 nuovi posti di lavoro, oltre all’occupazione di altri 15.000 per il settore edile. Il Miami Resort World disporrebbe di 5.200 camere, 1.000 appartamenti, 50 ristoranti, un mega centro commerciale e 8.500 slot machine (l’MGM di Las Vegas ha istallate 2.500 macchinette) distribuite in tre ampie aree dedicate solo al gioco.

Tra Disney World e il poker
I malesi hanno trovato un prezioso alleato in Steve Wynn che vede nella Florida la nuova frontiera del gioco e non solo, ma non sarà facile vincere le resistenze locali: la Camera di Commercio statale vuole preservare l’immagine del turismo dedicato alle famiglie con l’immenso Disney World di Orlando che rimane una struttura unica nel suo genere e che è una forte attrattiva soprattutto per gli asiatici. C’è poi da vincere il monopolio dei Seminole ma qualcosa sta cambiando. L’anno scorso è stata approvata una legge per la liberalizzazione del poker live: sono stati abbattuti i limiti sui buy-in nelle card rooms e assegnate nuove licenze. Un chiaro segno  di apertura? C'è da scommettere che la battaglia giocata a Miami avrà ripercussioni anche sul futuro di Vegas.

Guarda il video di presentazione del progetto:

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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