Jim Ryan, co-direttore esecutivo della superpotenza Bwin-Party, analizza quali saranno gli sviluppi di mercato del poker online europeo e mondiale. E’ considerato il secondo uomo più influente del settore e con Norbert Teufelberger guida uno dei gruppi mondiali più importanti nell’e-gaming. Ryan ha da poco firmato un accordo di joint-venture con il colosso di Las Vegas MGM Resorts perché è convinto che il mercato a stelle e strisce sarà vitale per l’intera industria.
Il manager sorprende tutti con previsioni non molto ottimistiche: “Bwin-Party tornerà ad investire nel poker ma non ci attendiamo una crescita nel 2012. Almeno in Europa il nostro business in questo mercato non crescerà. Spero tanto di sbagliarmi ma non ho intenzione di sovrastimare le nostre entrate, preferiamo essere prudenti".
"Il 2013 invece sarà diverso: confido di avere un pool di liquidità molto più ampio, ci saranno più mercati regolamentati e noi saremo presenti nei tre principali. Abbiamo programmato una serie di investimenti appropriati, i cui benefici si vedranno nel lungo termine”.
Il Ceo di Bwin-Party prevede un 2012 di transizione e spiega i motivi al magazine britannico InsidePokerBusiness: “Il mercato delle dot com è in fase di declino strutturale perché è delimitato dai mercati regolamentati. Inoltre c'è una concorrenza importante: prima con PokerStars e Full Tilt Poker, molto forti negli USA, ora c’è sempre Stars: ha una liquidità internazionale sette volte superiore e quindi maggiori possibilità di conquistare quote nel settore”. Per gli altri si fa dura soprattutto nella rete mondiale.
“Per Bwin-Party il poker rappresenta un investimento a lungo termine. I mercati regolamentati offrono un gran potenziale di crescita ma in un arco di tempo che varia dai 3 ai 5 anni. Ci attendiamo un incremento più celere negli Stati Uniti, un mercato più maturo che prima del black-friday valeva 1,6 miliardi di dollari”. Ryan fa capire che i profitti negli USA serviranno a sostenere la crescita del poker anche in Europa.
Negli States, il Nevada è prossimo all’attivazione delle prime licenze, California e Iowa si stanno muovendo in tale direzione mentre a Washington il quadro politico è più complicato: “E’ solo questione di tempo ma vi sarà una regolamentazione. Bisognerà capire se solo a livello statale oppure anche federale. Ma il mercato, in un modo o nell’altro, ripartirà".
"Siamo certi di questo, basta osservare i grossi gruppi statunitensi per capirlo: Caesars ha acquistato una piattaforma per il poker (fornita da 888, ndr), IGT ha rilevato Entraction, Fertitta Interactive ha chiuso un accordo con CyberArts e, come sapete, abbiamo riscontrato l’interesse di diversi operatori negli States, per la vendita di Ongame”. Nella giornata odierna è arrivata la conferma ufficiale che Shuffle Master ha acquistato Ongame per 19,5 milioni di dollari, più altri 10 milioni in caso di legalizzazione dell'online negli States.
Ryan ha poi confermato le voci che ipotizzano un sito di gioco real money per il WPT:“è nelle nostre intenzioni valorizzare il brand del World Poker Tour (che appartiene a PartyPoker, ndr) per sfruttare la notorietà del marchio negli Stati Uniti”.
La politica futura nel poker di Bwin-Party è chiara: “negli ultimi anni non abbiamo investito nella tecnologia e le critiche sono meritate. Ci siamo focalizzati soprattutto sui casinò e le scommesse. Quest’anno vedrete un ritorno dei nostri investimenti sul prodotto poker: il nostro obiettivo è quello di integrare le nostre piattaforme per un’offerta completa, in modo tale da accontentare i consumatori online che vogliono un ampio spettro di games a loro disposizione”.