Phil Galfond, nell'ultimo intervento del proprio blog, affronta un tema spinoso: la fiducia fra i giocatori e come nel mondo del poker si vengono a creare debiti fra i professionisti, non sempre saldati anche da insospettabili.
Lo statunitense parte da un presupposto: in questo ambiente vantare crediti o debiti verso qualcuno è di fatto inevitabile, e quindi diventa decisivo il modo in cui tutto questo viene deciso. Spiega infatti Phil: “Non è facile disporre di forti somme di denaro ovunque, sia parlando di poker online che di casinò in giro per il mondo. Capita quindi di non avere più denaro sulla propria poker room e chiederne a chi ne ha molto, o di concludere negativamente una sessione di cash game high stakes al Bellagio ed aver bisogno di un prestito”.
Le cose tuttavia non sempre sono come appaiono, e non saper distinguerle in modo chiaro può portare a scottarsi in prima persona. Galfond ammette di non conoscere praticamente nessuno a cui non sia capitato almeno una volta, e sintetizza la ragione di questo in un semplice concetto: tranne alcune eccezioni, non si può mai sapere chi davvero si ha di fronte, perché troppo spesso le relazioni in questo mondo tendono ad essere superficiali.
“Per quanto ho sempre visto e sentito dire, dovrei credere che giocatori come Patrik Antonius o Daniel Negreanu siano certamente persone di cui ci si possa fidare. Tuttavia, se domani venissero da me e mi chiedessero un prestito da 500.000 dollari da restituirmi in un paio di settimane, avrei forte perplessità nel concederglielo”.
Galfond sottolinea come essere dei volti conosciuti, trovarsi a proprio agio nel mondo del poker ed avere modi garbati ed affabili non è sufficiente a guadagnare credito ai suoi occhi: “Dovete sempre chiedervi perché quel giocatore che ha così tanti amici venga a domandare un prestito proprio a voi. Forse perché deve denaro a molta altra gente, o forse perché in giro si sa che di quella persona non ci si possa fidare da quel punto di vista”.
L'idea insomma è quella di non fidarsi ad occhi chiusi della propria intelligenza, ma anzi di essere cauti, fare domande e non vergognarsi a dire di no anche nel caso in cui ci si possa permettere di prestare certe somme: di certo, un buon consiglio da parte di chi da anni frequenta con successo questo mondo.