Il 2012 è ormai vicino alla sua conclusione, e così anche nel mondo del poker si guarda carichi di speranze ed aspettative al 2013, non prima di aver incoronato il giocatore dell'anno, che però non si sa bene chi sia.
Già, perché in effetti non esiste un'unica graduatoria che riesca a definire in modo chiaro chi abbia fatto meglio di chi, dal momento che esistono più classifiche, ognuna delle quali segue criteri di punteggio diversi e porta quindi a discrepanze significative negli esiti.
Ad esempio, secondo CardPlayer.com il giocatore dell'anno è Gregory Merson, che ha vissuto delle WSOP da leone andando a vincere il No Limit Hold'em 6-max Championship, arrivando quinto nel No Limit Hold'em four handed e soprattutto assicurandosi il Main Event.
Di parere diverso è però Bluff.com, che Merson lo relega al terzo posto assegnando la corona a Marvin Rettenmaier, seguito da Dan Smith. Il podio cambia di nuovo per il Global Poker Index, che vede prevalere Smith su Rettenmaier, seguiti addirittura da Grospellier.
E' piuttosto naturale domandarsi chi abbia fatto meglio di tutti gli altri nell'arco dell'anno, tuttavia visti i risultati contrastanti pare legittimo chiedersi se sia questo il modo migliore per farlo, se non sarebbe preferibile una formula simile a quella per l'assegnazione del Pallone d'Oro, che magari è meno oggettiva ma quantomeno esprime un giudizio unico.
Nel 2012, inoltre, appare ormai un limite tagliare del tutto fuori il poker online, pensando al cash game ma non solo. Viene da chiedersi se allora tutto questo non serva per far leva sullo spirito competitivo dei professionisti, che chiamati a giocarsi più leadership vengono stimolati a frequentare più assiduamente il circuito di quanto magari non farebbero altrimenti.
Ma forse in fondo è meglio così: ciascuno può credere a chi preferisce, e quanto ai giocatori, una volta col denaro in tasca è probabile siano in grado di digerire qualsiasi classifica.