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Phil Hellmuth e lo slowplay da short stack (2)

Phil HellmuthNel nuovo appuntamento con la sua personale rubrica “La mano della settimana”, Phil Hellmuth ci racconta di una sua giocata tricky – in condizioni di short stack – durante il WPT Poker Classic da 10.000 dollari di buy-in ospitato dal famoso Commerce Casino di Los Angeles.

"Al Day 2 dell’evento, con i bui 300/600 e ante 75, trovo k q da early position quando davanti mi erano rimaste appena 6.400 chips. Era arrivato il momento di prendere una decisione fondamentale per il prosieguo del mio torneo: andare direttamente all-in, rilanciare fino a 1.800 o limpare soltanto?

La giocata standard sarebbe stata quella di open-pushare, in quanto avevo davanti a me soltanto 10 Big Blinds ed in quel modo avrei potuto far foldare mani come A-10 o le coppie piccole rimpinguando, di conseguenza, il mio stack del 20%. Non conveniva fare un raise standard di 3x, perchè se qualcuno avesse 3-bettato mi sarei trovato a non poter più foldare. Come potevo buttar via K-Q per altri 4.600 quanto nel piatto ce n’erano già 8.500?

La terza strada era di chiamare semplicemente i 600 del grande buio. Ma anche se questa giocata mi dava più spazio di manovra in realtà vi dico che non è consigliabile per i principianti o per i player di livello medio. Molti professionisti non l’avrebbero certamente presa in considerazione. Comunque ho limpato: volevo intrappolare uno dei giocatori dopo di me, prima o dopo il flop. Inoltre, slowplayando la mia mano, potevo salvaguardare le mie preziosissime chips nel caso mi fossi imbattuto in carte che potevano crusharmi.

L'abilità fondamentale per far funzionare una giocata di questo tipo sta nel possedere una grande capacità di lettura, in quanto dovevo essere pronto ad andare all-in in caso di raise proveniente da una mano, presumibilmente, peggiore della mia, ma anche consapevole di dover mollare il colpo nel caso pensassi di essere dominato.

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Sul flop poi le cose potevano complicarsi ulteriormente. Avrei dovuto decidere se fare slowplay con un punto forte oppure di giocare fast a seconda della texture del board, della mia lettura sull’avversaio e della possibile fold equity. Comunque, un giocatore dopo di me segue il mio limp ed il flop è davvero da favola: 10 7 3 per un gran colore. Scelgo di checkare, sperando che qualcuno dei miei avversari abbia centrato qualcosa, ma invece tutti optano per il check.

Al turn arriva una delle pochissime carte che non avrei mai voluto vedere: il 2 . La temevo non perchè avessi paura di un colore migliore “entrato” ad uno dei miei avversari, ma in quanto quei 4 cuori sul tavolo avrebbero potuto rallentare notevolmente l'azione.  Come da previsione, i giocatori dai bui fanno ancora check ed io li seguo continuando lo slowplay con la mia mano. L’avversario dietro di me punta però 2.000 che solo lo small blind decide di chiamare. Bene, ora c’era da leccarsi i baffi. Piazzo un raise di 3.000 ma gli altri due passano quasi subito, lasciandomi comunque vincere un piatto decente.

In tutti i modi, se invece di limpare pre-flop avessi pushato direttamente allora avrei vinto un pot molto più piccolo. Grazie al mio limp sono invece riuscito ad ottenere un extra di 4.900 chips. Ve lo dico ancora una volta, però: non fate una cosa del genere se siete dei principianti. Per me ha funzionato bene, ma io sono Phil Hellmuth e voi no!"

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