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Il poker e la pentola d'oro: una storia italiana

Da tempo si va vociferando che gli italiani stiano cominciando a stancarsi del poker, e che l'assenza di nuovi giocatori occasionali potrebbe portare il Texas Hold'em nazionale in affanno, qualora non si dovesse raggiungere il più volte auspicato mercato unico europeo.

Le ragioni sono molteplici, come sottolineato recentemente anche da Maurizio Guerra, ed una di queste ad opinione di chi scrive potrebbe avere poco a che fare con molti degli elementi che spesso vengono messi in campo, pure spesso condivisibili.

Una certa fetta di giocatori italiani, infatti, sembra avvicinarsi al gioco del poker con speranze simili a quelle che nutre quando compra un Gratta e Vinci, o compila una schedina qualsiasi: cerca la vincita che gli cambi la vita in un sol colpo, da subito e senza alcuno sforzo.

Come sappiamo questo nel poker non succede quasi mai, per varie ragioni. La prima, è che il successo in questo campo richiede abilità, dedizione e costanza notevoli, un prezzo che in molti non sono semplicemente disposti a pagare, al di là del fatto di poterne essere o meno in grado.

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La seconda, è che anche quando un giocatore occasionale vince un torneo importante, nel panorama italiano pure le cifre più importanti difficilmente sono in grado di essere considerate "cambiavita", nonostante siano comprensibilmente appetibili per chiunque.

Chris Moneymaker, un destino nel nomeChe per un giocatore occasionale sia molto più probabile vincere 50.000 € in un torneo di poker online piuttosto che ad un qualsiasi gioco aleatorio in quest'ottica rischia di avere poca importanza, perché la percezione è tutt'altra.

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Infatti, quello stesso giocatore occasionale magari non ha mai vinto ad alcuna lotteria finora, ma in fondo pensa che un giorno o l'altro potrebbe sempre accadere: quando ci si assicurano centinaia di migliaia o addirittura milioni di euro non è forse sufficiente una sola occasione?

Naturalmente noi sappiamo che la probabilità che questo accada è drammaticamente più bassa, ma in molti lo ignorano o preferiscono non pensarci, perché il sogno che possa accadere è troppo prezioso per gettarlo in pasto ad una calcolatrice.

Vissuto in questi termini, il gioco viene investito di una responsabilità che non dovrebbe avere, e che inevitabilmente è destinato quasi sempre a tradire: quella di stravolgere in meglio una vita dal giorno alla notte.

Questo tipo di approccio in realtà non appare esclusivamente italiano: non è un caso se la favola di Chris Moneymaker ha attratto giocatori da ogni parte del mondo. Lo statunitense non era più abile e meritevole di molti altri, spese un'inezia e vinse una fortuna, abbracciando il sogno che tutti vorrebbero vivere, ma che fatalmente solo in pochi vivono, e tutti gli altri osservano. E che a volte, per questo, abbandonano in favore di uno che sembra brillare di più.

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