AAMS non ha ancora reso ufficiali i dati sul gettito erariale del gioco pubblico nel 2012. Ma dalle prime indiscrezioni e stime provenienti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze si evince che sono state contabilizzate entrate fiscali dal gaming italiano per circa 7,9 miliardi di euro, in netto calo rispetto agli 8,7 miliardi del 2011 (per una raccolta di 79,9 miliardi).
All’appello manca più di un miliardo, rispetto a quanto stimato nel bilancio preventivo dello Stato. A cosa è dovuto questo flop?
In questi mesi se ne sono sentite di tutti i colori, valutazioni per lo più provenienti da esponenti della politica (che non conoscono minimamente la materia) e dei media generalisti: l’ultimo è stato il Corriere della Sera che, attraverso il sindacato dei ricevitori, ha attaccato aspramente il gioco online (payout troppo alto e pressione fiscale bassa, quando è esattamente il contrario rispetto alla maggior parte dei paesi europei). Peccato che questo sconsiderato attacco fosse alimentato da una parte degli operatori live, interessati ad indebolire la concorrenza rappresentata dall’e-gaming tricolore, senza tener conto del trend di mercato e di ogni logica (quanti smartphone e pc sono stati venduti in Italia nell’ultimo anno?).
Se invece si analizzano i numeri pubblicati in anteprima da Jamma, ci rendiamo conto che tutti i giochi hanno fatto la loro parte, semmai l’”ammanco” fiscale è giustificato dal buco creato dal Lotto. Ma perché il Lotto ha deluso le attese? Il motivo è uno: a parità di raccolta, si è registrato un sensibile aumento delle vincite (che è un dato determinato dalla varianza). Da nostri dati, ci risulta che siano aumentate del 23% nel 2012.
Le entrate fiscali totali derivanti dai giochi nel 2012 sono state pari a 7.944 milioni, per un calo annuale di -1.349. Solo il gettito garantito dal Lotto è diminuito di 1.099 milioni rispetto al 2011. In calo anche le scommesse sportive (circa 150 milioni in meno). In lieve aumento le lotterie istantanee. Per il Super Enalotto sono calate drasticamente sia la raccolta che la spesa dei giocatori.
Il gaming online, grazie all'introduzione di nuovi giochi, ha garantito un deciso aumento delle entrate.
Stabili – sempre secondo Jamma - invece gli apparecchi da intrattenimento che hanno sempre fatto la parte del leone: nel 2012 l’Erario ha incassato da questo settore 3.859 milioni rispetto ai 3.812 del 2011, registrando un timido ma significativo +1,2%. Bisogna dire che un grosso contributo l’hanno garantito le Vlt (con aliquota al 4% e payout medio dell’88%) che hanno implementato la raccolta di oltre 5 miliardi negli ultimi 10 mesi, seppur gli incassi medi giornalieri registrato un calo.
Per un approfondimento sull'analisi delle entrate fiscali nel dettaglio:
- Gioco Italia: perché è diminuito il business per lo Stato
- Gioco e tasse: come tutelare l'online e aumentare il gettito