Johnny Lodden, all'EPT, ha spesso solo sfiorato il tavolo finale: all'ultimo EPT di Montecarlo la storia ha rischiato di ripetersi, ma stavolta le carte gli hanno sorriso quando pareva ormai spacciato.
Il norvegese, prima di quella occasione, per ben sette volte si era piazzato fra i primi venti ad una tappa dello European Poker Tour, ma solo a Budapest nel 2008 approdò al tavolo finale, piazzandosi ottavo. Un incubo ricorrente che andava assolutamente scacciato.
L'occasione per esorcizzarlo è arrivata quando in gioco non erano rimasti che dieci players, finché lui, Steve O' Dwyer e lo shortstack Vasili Firsau sono finiti in all-in preflop.

Lodden aveva a q , O'Dwyer 9 9 e Firsau a 5 : il flop 9 5 2 sembrava destinato a condannare il pro di PokerStars, che solo grazie ad una scala runner runner avrebbe potuto sopravvivere.
"Appena ho visto il flop ho pensato, sta succedendo di nuovo - ricorda adesso - ero appena finito nono all'EPT di Sanremo e non è una bella sensazione. Poi al turn è caduto il 4 e fra il pubblico c'è stato un boato, ma io non ci credevo ed ho continuato a metter via le mie cose".
Ed invece, stavolta il river lo ha salvato: il 3 è infatti comparso tanto atteso quanto improbabile, ribaltando una situazione disperata e gettando le basi per il terzo posto che sarà poi capace di raggiungere, vincendo 467.000 €.
Per una volta, insomma, il vecchio adagio secondo il quale "senza il river saremmo tutti milionari" è stato clamorosamente disatteso.