Alla luce delle tre sentenze favorevoli della Cassazione e di un precedente specifico in Veneto, la Questura di Treviso è in procinto di revocare i divieti (introdotti in via amministrativa nel 2009) sui tornei di poker live. A questo punto, pare sempre più evidente, la necessità dell'emanazione di una nuova circolare del Ministero degli Interni che accolga i principi giurisprudenziali, individuati dalla Suprema Corte nell’ultima “Massima” di luglio 2013.
A dare notizia della clamorosa (quanto logica) retromarcia della Questura di Treviso è stato il quotidiano locale “La Tribuna”. I funzionari di pubblica sicurezza hanno confermato: “stiamo valutando come rimettere mano al divieto”. Si attende a giorni l’ufficialità della revoca.
Anche perché a Treviso era applicata la famosa “tolleranza zero” auspicata nel 2009 dall'ex ministro Maroni, mentre a Venezia e Pordenone si gioca da tempo.
L’inversione di marcia è stata sollecitata da una sentenza di assoluzione nei confronti dell’imprenditore Danilo Cietto che gestisce diverse sale da gioco in zona: il 31 gennaio è stata riaperta la room dedicata al texas hold’em a Treviso (località Fonderia), all’interno del locale “Fair Play”.
Ciro Pellone, dirigente di polizia ha affermato: “il regolamento a firma del precedente Questore è ancora in vigore ma in questi giorni stiamo valutando come rimetterci mano. Le recenti sentenze penali vanno tenute in considerazione. Ci sono stati casi di denunce poi cadute in tribunale e non possiamo ignorarle. E’ vero che un giudice penale non può annullare un provvedimento amministrativo, solo il Tar lo può fare. Può però disapplicarlo, cosa che è successa”.
I giudici penali non possono annullare il regolamento della Questura ma possono assolvere coloro che non lo rispettano. Il dirigente di polizia è stato chiaro sulla revisione: “è in linea con le altre Questure e le direttive ministeriali”.
Quello che avevamo previsto sta accadendo su tutta la linea: le vicende di Treviso e le dichiarazioni del dirigente di polizia sono emblematiche; sono un effetto scontato del domino innescato dalla decisa presa di posizione della Cassazione. Per questo motivo, in base ad una logica giuridica, tutte le Questure dovranno uniformarsi ed anche il futuro Codice dei Giochi (previsto dalla Delega Fiscale del Governo) dovrà tenerne conto.
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