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Cuffie e occhiali da sole
In un periodo in cui il poker live sembra ripartire a pieno regime con la conferma che qualcosa comincia a muoversi anche per quanto riguarda i circuiti più importanti, tornano di moda anche i discorsi sugli accessori da utilizzare al tavolo.
Quando il poker live cominciò a spopolare anche in Italia, migliaia di giocatori, sulla scia di ciò che fino al giorno prima avevano visto in televisione, si riversarono sui tavoli dei casinò e delle poker room in generale muniti di cuffie e occhiali da sole, non disdegnando, per i meglio attrezzati, felpe con cappucci coprenti e/o sciarpette di cotone per evitare di mostrare le proprie emozioni.
I tell
Tutto questo cucuzzaro di accorgimenti fisici, era atto a non svelare i propri tell, all’epoca una delle caratteristiche principali a cui il manuale del pokerista dell'epoca non poteva non tenere conto, soprattutto grazie ai testi di mostri sacri dell’argomento come Mike Caro.
La cosa, in un ambiente iper popolato di gente che giocava senza capire bene fino in fondo cosa stesse facendo, aveva decisamente un suo perché.
Ma oggi, dopo 15 anni dall’esplosione di quel fenomeno mondiale chiamato poker, ha ancora senso?
A parte le contromisure adottate dai giocatori più scafati, i famosi fake tell, la postura di un giocatore di poker che ha dalla sua un po’ più di esperienza rispetto alla media del field, è semplicemente quella di non dare nessun tipo di informazione ai proprio avversari, semplicemente tenendo una linea uniforme durante tutto il torneo, quando ciò è possibile.
Gli occhiali da sole e gli indumenti coprenti
Quando parliamo di tell non ci riferiamo ovviamente all’ABC che fa capo all’esultanza che possiamo vedere da un giocatore di calcio dopo che segna un gol, si spera che fino a lì tutti ci arrivino.
Un avversario che fissa il flop, ad esempio, spesso lo ha mancato e lo sta cercando a lungo per vedere se riesce a riconoscere qualcosa a suo vantaggio.
Allo stesso modo, un giocatore che guarda rapidamente il suo stack quando il flop è molto favorevole, spesso sta pensando a quanto puntare.
Probabilmente puoi pensare a molti altri indizi basati sul movimento degli occhi, anche a seconda del giocatore.
Ecco perché, soprattutto per i giocatori alle prime armi, non è poi così male pensare agli occhiali da sole da indossare ai loro primi tornei live.
Per prima cosa, gli occhiali da sole oscurerebbero l'oggetto che viene messo a fuoco dai nostri occhi. Inoltre i nostri avversari non verrebbero “avvisati” del nostro fissarli. Possiamo osservarli per vedere cosa essi stanno guardando senza che il nostro sguardo sia rilevabile. Quello è sicuramente un vantaggio.
Le cuffie
Meno indicati per i tell, ma un po’ più comode per sconfiggere altre magagne al tavolo sono, invece, le cuffie per ascoltare la musica.
Le chiacchiere possono essere fonte di distrazione e/o, comunque, per alcuni di noi sono fastidiose.
Con l’ascolto della musica durante lo svolgimento della mano, ci liberiamo dall'infinito avanti e indietro delle chiacchiere inattive.
La cosa ci costringerebbe a concentrarci maggiormente sul gioco, aiutando a focalizzarci su tutte le cose a cui dovremmo profittevolmente pensare, ad esempio, le dimensioni dello stack dei nostri avversari, le dimensioni del piatto, il loro stile di gioco, la nostra immagine nella loro mente e così via.
Cuffie e occhiali nel poker moderno
Quanto possono aiutare questi accessori per un giocatore di poker moderno?
La differenza sta tutta nella vostra percezione dell’ambiente che vi circonda, dei giocatori contro cui giocate, del vostro stato d’animo e della propensione alla concentrazione che avete in quel determinato torneo, o in quella determinata sessione di cash game.
La cosa non è più un must ormai da anni, la gente ormai si siede fondamentalmente per fare soldi e non per una sfilata di moda come capitava all’inizio.
Non sono rari i casi in cui, nei primi anni dei live in Italia, più di un giocatore preferiva stare scomodo e poco a suo agio con gli occhiali da sole coprenti e una felpa dal cappuccio infinito, perchè lo diceva il dress code, con buona pace del torneo buttato alle ortiche a causa del sudore che grondava sulla nuca.
Oggi, come insegnano i nordici, più stai comodo al tavolo, laddove comodo significa “stare bene con te stesso” e più performante sarai al tavolo.