I Governi europei sembrano aver dichiarato – in modo aperto – guerra ai siti di gioco non autorizzati. In Italia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze considera inefficace l’oscuramento come provvedimento diretto e, da mesi, ha iniziato un pressing feroce verso i fornitori di servizi delle rooms e dei bookmakers che operano sulla rete dot com.
A ruota Olanda e Norvegia (ne parleremo a parte) stanno seguendo l’esempio del nostro paese, con provvedimenti molto duri per contrastare l'offerta illegale.
Entro l'inizio della primavera, il Governo olandese metterà in atto un piano che prevede il blocco dell'uso delle carte di credito e della moneta elettronica per gli operatori e i players. Si tratta di una misura pesantissima che rende la vita impossibile ai grinder dei Paesi Bassi.
Nella storia dell'e-gaming mondiale abbiamo solo il precedente degli Stati Uniti, quando l'amministrazione Bush approvò l'UIGEA, decretando l'inizio della fine per molte case da gioco che operavano offshore negli States. Le società quotate hanno rispettato alla lettera le direttive del Governo ma molte compagnie hanno sottovalutato il tenore di queste misure, non solo sotto il profilo legale, ma anche operativo.
Full Tilt, PokerStars, Ub.com e Absolute Poker, per garantire i cash out ai propri clienti, erano costrette a gestire canali alternativi che avevano creato – in alcune occasioni - grossi ammanchi (nel caso della red room molti soldi sono finiti nelle mani di intermediari non sempre fidati).
L'Olanda ha pianificato la legalizzazione del mercato dell'online nel 2015, ma nel frattempo costruisce una bella diga (in stile UIGEA) che isolerà i pokeristi olandesi dal mondo.
L'aspetto paradossale è che i players possono accedere alle rooms dot com. Addirittura, in Olanda è vigente una delle poche normative che disciplina, sotto il profilo fiscale, le vincite per i grinder sui siti esteri. Nonostante tutto, il Governo ha deciso di mandare un segnale forte, in vista della legalizzazione che però avverrà non prima della metà del 2015.
Rischiano grosso gli operatori: la Gaming Authority sta sottoscrivendo degli accordi per bloccare i flussi finanziari e i pagamenti a vantaggio delle società che operano nel gioco online. Inoltre stanno piovendo multe a pioggia: Mansion – ad esempio - dovrà pagare 150.000 euro.