Il poker è un gioco meraviglioso perché, come abbiamo detto tante volte, ci vuole davvero poco tempo per impararlo, ma una vita per padroneggiarlo. Lo sanno benissimo i professionisti – e gli aspiranti tali – che spesso devono scontrarsi contro ostacoli apparentemente insormontabili.
Chi cade e non ha più la forza di rialzarsi, molto probabilmente non ha curato a dovere uno dei quattro pilastri del professionismo nel poker, che rappresentano le colonne virtuali sulle quali la carriera di ogni giocatore deve sostenersi:
- Calcolo
- Deception
- Controllo delle emozioni
- Fortuna
In questo Articolo:
Calcolo
Il poker è prima di tutto matematica. Calcolo delle probabilità, odds, odds inverse e chi più ne ha più ne metta: è impossibile per un giocatore di poker pensare di essere vincente nel lungo periodo senza avere solidi basi matematiche.
Uno shot può capitare a tutti, anche a un giocatore inesperto o scarso, ma costruire una carriera professionistica è tutto un altro paio di maniche. La stessa varianza, su cui si basano i concetti di corto, medio e lungo periodo, non è che un elemento di statistica e teoria delle probabilità, la cui definizione è “deviazione standard quadratica”.
Facciamo un piccolo test. Cinque elfi di Babbo Natale ci mettono 5 minuti a incartare 5 regali: quanto ci metteranno 50 elfi a incartare 50 regali?
Se avete risposto 50 minuti… forse è il caso di fare level down prima che sia troppo tardi!
Deception
La deception, secondo il dizionario Merriam-Webster, è “l’azione che induce qualcuno ad accettare come vero o valido ciò che invece è falso o non valido”.
I giocatori di poker professionisti (e vincenti) sono maestri nella deception. Le più famose forme di deception sono ovviamente il bluff e il semi-bluff, tecniche molto potenti che spesso fanno la differenza tra una sessione vincente e una perdente.
Ovviamente bluff e semi-bluff si servono di tutta una serie di mosse come lo slow-play o il check-raise, che i migliori giocatori di poker sanno usare per piegare le decisioni degli avversari a proprio favore.
Controllo delle emozioni
Il famigerato tilt, cioè l’incapacità di controllare le proprie emozioni, è il nemico invisibile numero 1 di qualsiasi giocatore di poker. Persino i pro player spesso fanno fatica a non tiltare, soprattutto quando le carte non girano e la posta in palio è molto alta.
Oltre a costare parecchio in termini economici, l’incapacità di controllare le proprie emozioni può anche portare a momenti di profondo imbarazzo e a compiere gesti di cui potremmo pentirci, e che in condizioni di lucidità mentale non ci sogneremmo neppure di compiere.
Lavorare sul controllo delle emozioni è importante tanto quanto studiare tecniche e strategie del poker.
La fortuna nel poker
Sotto un certo punto di vista, la varianza è l’espressione matematica della fortuna. Un bravo giocatore, presto o tardi, otterrà i risultati che si merita.
Va detto però che la Dea Bendata gioca un ruolo che non si può ignorare, in un gioco di percentuali come è il poker. Chissà quanti giocatori di poker professionisti e affermati oggi farebbero tutt’altro, se la fortuna non avesse sorriso loro nelle fasi iniziali della carriera.
Ovviamente la sorte è l’unico dei quattro pilastri del poker che non è possibile controllare, ma è anche quello che, alla lunga, impatta meno.