Quaranta giorni all’inizio delle World Series of Poker e a Las Vegas si respira già l’aria frizzantina pre grande evento. Dal 27 maggio gli occhi del mondo saranno puntati sul Rio Casinò. Ma quali sensazioni si percepiscono sulla Strip? Lo abbiamo chiesto al nostro “insider” di SinCity: Fabio Coppola, il noto giocatore italiano che oramai vive in Nevada da anni e conosce come le sue tasche la community pokeristica della città delle luci.
Grazie al suo carattere, Fabio è amico ed ha rapporti confidenziali con top players mondiali come Daniel Negreanu e Patrick Antonius (se avete dei dubbi, consultate la sua rubrica telefonica…). Conosce bene anche sua Maestà Phil Ivey. E’ l’amicone dei vip di Sin City e può vantare amicizie d’alto rango tra i vertici di Caesars Entrateinment (proprietaria del brand WSOP). D’altronde Coppola è sempre stato molto abile ed elegante nelle pubbliche relazioni.
Vincere il braccialetto è il sogno di tutti, ma è un’impresa ogni anni più difficile, soprattutto per gli italiani.
Per i meno esperti del live tournament ci sono delle considerazioni da fare: le WSOP non sono una competizione da paragonare a nessun altro circuito, senza nulla togliere a sigle importanti come EPT e WPT. Non è una questione di tasso tecnico ma di numero dei field. Gli iscritti variano da 2.000 a 8.000 nei tornei NLHE. La varianza è altissima.
Nello schedule di quest’anno, quali sono le novità più interessanti secondo te?
Il programma quest'anno prevede per la prima volta, un deep stack (evento numero 51) che si gioca con 15.000 chips iniziali invece delle 4.500 iniziali. Lo consiglio fortemente alle room italiane che elargiscono satelliti per le WSOP: i vostri giocatori a parità di prezzo, si troveranno meglio a giocare un torneo così strutturato. Poi c’è un evento particolarissimo: il “Dealer Choice” dove pochissimi hanno le capacità tecniche per spuntarla.
Altre novità interessanti?
Sono "tornati" i Championship Event da 10.000 buy-in che favoriscono di gran lunga i "super pro".
Cosa fa la differenza alle WSOP per un giocatore? Dacci qualche dritta in ottica delle prossime Fanta WSOP!
Per capire chi vincerà è necessario tenere conto di due elementi secondo me: il bankroll (alle WSOP è decisivo) e lo stato di forma.
Secondo il tuo punto di vista, perché i players americani sono favoriti? Bankroll deep?
Sono avvantaggiati nel "spendere" per una logica di tassazione sulle vincite.
Tra i Super pro chi vedi in pole position?
Uno su tutti: Daniel Negranu. Vincerà sicuramente un braccialetto.
Perché sei così sicuro?
Il motivo è semplice, è forte e rollatissimo , sarà un gran vantaggio per lui giocare i Championship da 10.000$ che avranno un field medio di 100 persone. In più gioca in casa.
Phil Ivey?
E’ il numero uno e tutti lo sanno. Anche per lui vale lo stesso discorso di Negreanu sui Championship.
The Grinder?
Per Michel Mizrachi c’è l’incognita se sarà sponsorizzato a dovere, " causa degli swing del suo bankroll". Logico che può vincere come i due sopra, in ogni variante del gioco.
Mike Mcdonald?
Dipende dagli stimoli: se non gli basta quello che ha vinto quest’anno ed ha ancora fame, non può essere escluso dai favoriti.
Tu incontri molti players sulla Strip ogni giorno. Della vecchia guardia chi può tornare in auge e stupire tutti?
Ely Elezra , Jen Harman, David Chiu, John Henningan, Layne Flack ,Todd Brunson, Doyle Brunson, Eugene Katchalov , Fabrice Soulier e John Monette.
E il tuo amico Patrik Antonius?
Se avrà voglia di farci questa cortesia ed iscriversi a qualche torneo in più dei soliti 2-3 eventi, è un altro favorito, specialmente nei Championship .
La situazione finanziaria non ottimale di Gus Hansen che influenza può avere sulle sue WSOP?
Per me è quasi obbligato a vincere, per mantenere credibilità nell'ambiente.
Abbiamo parlato di Championship soprattutto in ottica varianti, ma nel NoLimit Hold’em chi vedi caldo tra i top pro?
Erick Baldwin, Jeff Madsen, Brandon Cantù, Gregory Merson, Vanessa Selbst, Ole Schemion, Scott Clements, Jason Mercier e J.C. Tran…
E gli italiani?
Ci sono parecchie considerazioni da fare, ne parleremo nella prossima puntata.
Fine prima parte – continua