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Fortuna e abilità

Fortuna e abilità nel poker sono quantificabili percentualmente?

Fortuna e abilità nel poker

Un paio di settimane fa un mio amico, che non è un giocatore di poker, mi ha fatto la solita domanda che ci poniamo noi giocatori quando cominciamo a capire qualcosa del giochino:  quale percentuale nel poker è fortuna e quale percentuale è abilità?"

L'importanza della matematica applicata al poker e del suo studio

Per prima cosa, capire il ruolo che gioca la fortuna nel gioco, significa conoscere la matematica che sta dietro al poker, cioè conoscere le odds (forse per capire meglio il concetto si dovrebbe italianizzare il concetto e parlare di "probabilità") e come e perché, a volte, anche se prendi una buona decisione, perdi ugualmente, o, al contrario, come e perché a volte quando prendi una decisione sbagliata, continui a vincere . 

In secondo luogo, una volta posseduta quella conoscenza, sapere come le odds e le probabilità e altri "calcoli del poker" possono (e dovrebbero) influenzare il processo decisionale che ti porta a diventare un giocatore abile.

Alcuni giocatori arrivano a questa conoscenza istintivamente, apparentemente comprendendo la matematica applicata al poker senza mai doverla studiare in modo consapevole. 

Altri lo imparano per tentativi ed errori e, dopo aver fallito un certo numero di volte, iniziano ad apprezzare quanto valga la pena imparare la matematica del poker tramite lo studio.

Dall'inizio della storia del gioco, tuttavia, tutti coloro che hanno preso sul serio il poker hanno capito l'importanza della comprensione di un fattore così importante, la matematica, appunto. 

Fortuna e abilità passando per la matematica

Fine del XIX secolo

Guardando indietro nella storia del poker, il gioco è stato introdotto in America più o meno all'inizio del XIX secolo. 

Il gioco originale utilizzava un mazzo di 20 carte e prevedeva semplicemente la distribuzione di mani di cinque carte con i giocatori che successivamente scommettevano su di esse. 

In quelle partite, conoscere la classificazione delle mani e qualcosina sulle possibilità di ottenere un certo punteggio, sarebbe ovviamente servito ai giocatori, anche se la matematica da associare ad esse, non era molto complicata.

Successivamente è arrivato il mazzo standard da 52 carte e l'introduzione della possibilità di cambiare alcune di esse durante la mano.  

Ciò significa che i giocatori potevano scommettere sia dopo la distribuzione iniziale, che dopo aver scartato e/o pescato le carte per migliorare le loro mani. 

Qualche tempo dopo è arrivata l'introduzione del five-card stud e poi del seven-card stud, nuove varianti del gioco che hanno fornito nuovi cambi e ancora più giri di puntate. 

Sempre più complicato

Il poker stava diventando sempre più complicato, e con esso anche la matematica del poker.

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Verso l'ultima parte del 19° secolo, vennero scritti i primi libri di strategia sul poker, molti dei quali si concentrarono sulla matematica applicata al poker, oltre a spiegare le regole e altri aspetti del gioco. 

Il titolo del libro di Henry T. Winterblossom The Game of Draw-Poker, Mathematical Illustrated (1875), uno dei primi libri integrali sulla strategia del poker, ti dà un'idea dell'enfasi che l’autore mette per dare importanze alla matematica nel poker.

Nei decenni successivi altri scrittori di strategia continuarono nella stessa falsa riga del libro di Winterblossom, includendo nei loro testi tabelle piene di numeri che illustravano tutte le possibilità di completare i progetti di miglioramento delle mani. 

Per quanto riguarda il five-card draw, Mike Caro per primo mise in campo la matematica e mostrò come applicarla al tavolo, in Super / System di Doyle Brunson (1979), a cui contribuì inserendo molte più tabelle e spiegando centinaia di altre probabilità e calcoli per numerose altre varianti.

XX / XXI secolo

Il Texas Hold'em fu tra i giochi coperti dalle tavole di Caro, e con l'avvicinarsi della fine del XX secolo, prima il fixed-limit hold'em e poi il no-limit hold'em, sono diventati di gran lunga la variante di poker più giocata, soprattutto grazie ai tornei di NLHE sia online che dal vivo.

Insieme al "boom del poker" della metà degli anni 2000, è arrivata un'esplosione di testi di strategia del poker, molti rivolti a giocatori principianti.

I libri di strategia per i tornei come la serie Harrington On Hold'em (2003-2005) di Dan Harrington e Bill Robertie, hanno reso popolari alcuni concetti relativi alla matematica come il “fattore M” (o “M-“Ratio), un magistrale passaggio utilizzato per tantissimi anni a seguire.  

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I successivi libri di strategia dei tornei includeranno abitualmente considerazioni basate sul calcolo ICM o "independent chip model”, che utilizza la matematica per calcolare il valore in denaro reale dello stack di un giocatore, rispetto al payout di un torneo.

Sono stati scritti negli ultimi anni, anche tutta una serie di libri che si concentrano esclusivamente sulla matematica applicata al poker.

Tra questi titoli, The Mathematics of Poker (2006) di Bill Chen e Jerrod Ankenman dimostra l'importanza della matematica nel poker, con gli autori che hanno introdotto una varietà di tecniche quantitative che si applicano alla strategia del poker, inclusa la teoria dei giochi. 

Applications of No-Limit Hold'em (2013) di Matthew Janda si basa ulteriormente sull'idea di utilizzare i range (sia i tuoi che quelli dei tuoi avversari) al fine di aiutarti con il processo decisionale e il dimensionamento delle puntate. 

E infine,  “Essential Poker Math” (2015) di Alton Hardin è un altro titolo popolare che si concentra sui fondamentali di base tra cui quote e odds, equity e valore atteso.

La matematica nel poker oggi

Naturalmente, oggi, i giocatori imparano la strategia legata al poker con una varietà di altri mezzi che va oltre la lettura di libri, e in effetti il ​​più delle volte opteranno per altre forme di approvvigionamento delle notizie, come quelle fornite da forum di poker, siti di coaching, video e live streaming e altre ancora.

Indipendentemente dall'approccio, tuttavia, i giocatori di poker che cercano di migliorare il loro know-how strategico, devono necessariamente scontrarsi con l'inevitabile verità che la comprensione dei fondamenti della matematica del poker è essenziale.

Conoscere le probabilità di base aiuta a prendere decisioni riguardanti praticamente tutti gli aspetti del poker, dalla selezione della mano iniziale al restringimento dei range quando si prende una grande decisione al river. 

Comprendere altri principi fondamentali come come contare gli out, calcolare le pot odds (e le implied odds), come calcolare il valore atteso e simili, serve come base necessaria su cui sviluppare altre abilità vincenti.

Come ho risposto alla domanda del mio amico? 

Dovevo essere sincero e dire che quello che stava chiedendo non era quantificabile. 

Non si può davvero individuare quale percentuale di poker è fortuna e quale percentuale è abilità.

Sapendo che non sarebbe stata una risposta soddisfacente, ho aggiunto come la fortuna a volte può contare di più quando si tratta di una singola mano o di un breve periodo di gioco (ad esempio, un solo torneo), ma che nel lungo periodo l'abilità tende a essere più importante.

Naturalmente, chiunque sappia qualcosa sulla matematica del poker, questo, lo sa già.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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