Bwin.Party in vendita? Bloomberg avanza questa clamorosa ipotesi. Poche settimane fa vi avevamo parlato dell'interesse di Amaya Gaming per PokerStars e sappiamo come è andata a finire. Un'altra big dell'e-gaming sembra essere intenzionata a cedere singoli asset se non addirittura il pacchetto azionario di controllo.
Teufelberger, CEO di Bwin.party
Bwin.Party ha incaricato Deutsche Bank AG di valutare tutti gli scenari possibili. Una decisione definitiva è attesa per i prossimi due mesi.
La multinazionale - con un comunicato di pochi minuti fa - ha però voluto precisare che il conferimento del mandato a Deutsche Bank, ha il solo scopo di una revisione strategica per "aumentare il valore delle azioni". Tale missione sarà guidata dal nuovo presidente Philip Yea. La multinazionale, al momento, ha voluto smentire l'ipotesi della vendita o di un break up. D'altronde la società è quotata e, in una fase esplorativa e del tutto ipotetica, non potrebbe commentare diversamente questi rumors. Ma Bloomberg non esclude clamorosi sviluppi.
L'allarme è scattato con il crollo del titolo in borsa (leggi qui il nostro ultimo aggiornamento). Ieri, mercoledì 25 giugno, il titolo ha chiuso a 92.65 p, toccando un nuovo minimo storico. Stamani c'è stato un rimbalzo del 4%. Ma le azioni hanno subito una svalutazione del 22% dal 10 giugno. In caduta libera. Motivo?
Il New Jersey ha pubblicato i dati sul poker online, con un trend in flessione per il secondo mese consecutivo. I nuovi mercati statunitensi sono ritenuti strategici per il rilancio della multinazionale (e non solo, pensiamo solo alla situazione di Caesars E. con WSOP.com).
Inoltre, i primi rumors sulla vendita di PokerStars (e il conseguente ingresso negli USA grazie ad Amaya Gaming) hanno fatto il resto e spinto il titolo nel baratro. D’altronde, con l’operazione portata a termine da David Baazov, Amaya Gaming diventa il primo gruppo mondiale nell’e-gaming.
C'è anche da gestire il fronte interno, con il nuovo azionista Jason Ader che si è espresso in modo critico pubblicamente sulla gestione della multinazionale, ritenendo il potenziale di Bwin.Party non espresso al massimo e con ampi margini di crescita. Una bomba nucleare che si è abbattuta a febbraio sul board.
Con Ader però sembra che sia stato trovato un punto d'equilibrio, ma i fondi di Wall Street, dopo l’ingresso del finanziere, sembrano molto attenti all’ipotesi vendita di Bwin.Party.
Lo scenario però – a nostro avviso - più realistico riguarda i vecchi rumors che aleggiavano l'anno scorso (luglio 2013), quando sembrava probabile una divisione di Bwin.Party in tre compagnie: la prima divisione focalizzata sui mercati regolamentati (e quotata in borsa), la seconda impegnata negli States e la terza nei mercati grigi (Russia, Cina, Germania etc). Un nuovo assetto essenziale per evitare ulteriori indagini da parte delle autorità di controllo statunitensi nei singoli stati. In New Jersey è stato trovato un compromesso a seguito della vendita delle azioni ad Ader, dei vecchi azionisti fondatori di PartyGaming (PartyPoker).
L'incarico conferito alla banca d'affari arriva a seguito proprio delle forti critiche del nuovo azionista che controlla le quote attraverso il fondo d'investimento SpringOwl.
Lo smembramento in tre divisioni, potrebbe essere propedeutico per la vendita di alcuni rami d'azienda, ma bisognerà attendere il responso degli esperti analisti di Deutsche Bank. E comunque Bwin.Party nel comunicato ha escluso qualsiasi operazione di break up.