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Il poker online sta cambiando

Londra: Ore 7 del mattino. Problemi pesanti di jet lag mi tengono sveglio ad un orario non a me consueto. Sono sveglio già da due ore e dopo una breve sessioncina ho deciso di scrivere due righe. Dopo essere stato per 3 settimane tra Macau, Hong Kong e Thailandia, devo dire che la differenza sia a livello di clima, che a livello di stile di vita si fa sentire pesantemente.

Ieri sera mentre mi muovevo in una metro affollatissima, dove tutti erano coperti con giacche pesanti e in mano un giornale, ho ripensato a dove ero solo 48 prima: spiaggia, 30 gradi, massaggi e cocktails praticamente gratis!! Quale sia la vita perfetta non lo so, ma sicuramente viaggiare ti permette di farti un’;idea sul mondo e gli stili di vita che ci circondano.

Parliamo un po’ di poker ora... 🙂

Bhè in realtà nell’ultimo mese ho fatto parecchia vacanza per festeggiare l’annata positiva e il record di ottobre. Record in parte rovinato dal fatto che due miei amici pro mi hanno battuto superando i 120k nel mese. Dovrò iniziare a aumentare un po’ il numero di ore!! Malefici!!

Cifre che forse fanno capire quando mi viene da ridere quando penso a persone che vengono osannate quando in un anno fanno 100-200k...

Comunque, il titolo prevedeva un altro argomento e sono andato un po’ offtopic... 🙂

Ultimamente mi fermo spesso a riflettere sul cambio di stile di gioco, che noto nel poker online. AK è diventato più forte di AA, e molti sono pronti ad andare allin al terzo rereise preflop. Stesso discorso per chi ha un draw ( tentativo ) di colore al flop. Il tasto allin viene usato con una tale frequenza, che i giocatori si passano l’intero stack ogni 5 min. L’aggettivo "tight" (chiuso), usato per descrivere un giocatore è ormai considerato un affronto, se non un insulto. Tutti devono essere loose aggressive, ossia giocare tanti piatti in modo aggressivo.

Mesi e mesi fa ero io che giocavo l’80% dei colpi, per craccare il poverino di turno che rilanciava con AA. Ma ultimamente la mia strategia è cambiata radicalmente. Ho riiniziato a fare molta più selezione delle mani di partenza, e questo ha incrementato notevolmente le mie medie orarie degli ultimi mesi, portandomi anche al mio record personale nel mese di Ottobre. Le mani diventano sicuramente più difficili da leggere, ma la vera "figata" è che la maggior parte dei giocatori ha una agressività incontrollata e scarica spesso il suo stack in bluff assurdi con 5 high o allin con draw al turn.

Penso che principalmente questa evoluzione sia dovuta alle vincite dei giocatori minori nei tornei online. Il grosso afflusso ai tavoli cash game arriva dai giocatori che hanno acquisito una notevole liquidità con una vincita in qualche torneo. Molti probabilmente sono giocatori abituati a giocarsi qualche centinaio di dollari a sessione e di colpo, dopo magari una vincita da 10.000, pensano bene di provare l’ebrezza di un bel tavolo 5-10, 10-20, o superiore.

Purtroppo per loro, la ricca vincita, accumulata con qualche colpo fortunato nel torneo, viene dilapidata nel giro di pochi giorni. Leggevo, ad esempio, di un giocare che su Full Tilt Poker, dopo essere aver vinto 35k ad un grosso torneo (35k di vincita), essendo adirato dal fatto di non aver vinto il primo premio, ha pensato di bene di perdere tutto in poche ore al 25-50!! Con estrema gioia dei giocatori presenti... 🙂

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La strategia da torneo rimane totalmente diversa rispetto a quella del cash game. Nelle fasi finali di un torneo, la maggior parte dei colpi sono quasi scritti...AK, 99 sono facili allin preflop, e ci si trova spesso in situazioni di coin flips, in cui la probabilità di vincità è del 50%. Molti ritengono che quello sia poker, in realtà io lo ritengo solo un colpo alla roulette, paragonabile al rosso e nero. Nel cash game quelle mani vengono giocate in maniera diversa, sopratutto dopo il flop, perchè i bui rimangono sempre molto piccoli in relazione allo stack (i soldi con cui il giocatore è seduto), e non avrebbe senso andare allin di 2000 sui bui di 30... 🙂

Nella mia ultima vacanza ho letto il terzo libro di Harrington (3 dei pochi libri sull’holdem, che consiglio a tutti!!). Ogni mano viene analizzata alla perfezione e ci sono parecchi spunti riflessivi. Una delle frasi che mi ha colpito di più, però, è quella che riguarda il riferimento alla grande paura che hanno molti giocatori di giocare dopo il flop. Rilanci con AQ, il flop è K87 e non si sa più cosa fare. Oppure controrilanci con JJ e al flop escono AQ2. Chiami un reise con 77 ed esce AT2...

Penso che in questo tipo di poker, il sapere giocare dopo il flop assuma sempre maggiore importanza, e la tecnica acquisita dai giocatori di torneo (dove la maggior parte delle scelte avviene preflop) non può certo essere paragonata a quelli dei cash game.

Al prossimo post... spero il prima possibile... 🙂

ciao
Emadunk

ps: un caldo benvenuto da parte mia a Dario Minieri, che ha da poco iniziato a condividere le sue avventure pokeristiche con un blog, è ha deciso di farlo anche qui su Assopoker.

Assopoker team è un gruppo di lavoro di 13 esperti editor di poker, scommesse, casinò, lotterie, sport in generale e tutti i giochi legali. Il lavoro del team è quotidiano dal 2006, anno di fondazione del sito.
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