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MTV ed il poker: un programma controverso scuote gli USA

MTV ha deciso di occuparsi – in una nota trasmissione chiamata True Life – del gioco d’azzardo, del poker e di come le vite di tre giovani ragazzi americani siano state rovinate da questo, scatenando un dibattito all’interno della comunità pokeristica e non solo.

 

True Life è una trasmissione di MTV che ha dirottato anche alcune puntate in Italia, il cui tema cambia di volta in volta ma la cui matrice rimane sempre la stessa: parlare di un problema di rilevanza sociale mostrando casi estremi di giovani che si sono trovati coinvolti nel fenomeno preso in esame.
Alcolismo, shopping compulsivo, corse clandestine e quant’altro, tutto sembra andar bene, purché coinvolga adolescenti che evidentemente ben difficilmente possono essere presi ad esempio del loro coetaneo medio.

In questo caso il programma si occupa di ragazzi che rovinano in modo più o meno marcato le loro vite attraverso scommesse sportive, gioco d’azzardo nei casinò e poker online, ma come detto si tratta di casi estremi, e niente affatto per caso.

Per darvi un’idea di ciò di cui stiamo parlando, uno dei ragazzi coinvolti appena diciottenne gioca a Texas Hold’em per la prima volta vincendo 40 dollari, decide così di abbandonare la scuola per diventare un giocatore professionista. E che non si tratti del tipico adolescente leggero e un po’ sognante lo dimostra la conclusione, visto che il ragazzo si è ridotto ad indebitarsi per 10.000 dollari ed è quindi finito in un centro di recupero per giocatori compulsivi. Una persona che quindi evidentemente ha trovato nel gioco lo sbocciare di un problema che nasceva probabilmente altrove.

Il rischio legato a trasmissioni simili è infatti questo: accanirsi sul freak, mostrare il caso limite confidando nell’ignoranza che l’opinione pubblica può avere sul tema, o peggio ancora facendo leva sui suoi pregiudizi per portare avanti la tesi che quello che viene mostrato è in realtà la fine che bene o male può attendere ciascuno di noi.
La discussione si è scatenata anche sul forum statunitense 2+2, dove fra l’altro viene riportato l’annuncio per il casting del programma, che da solo spiega sicuramente alcune cose riguardo la linea editoriale intrapresa: “La serie di MTV True Life sta svolgendo dei provini rivolti a giovani di età compresa fra i 18 ed i 25 anni che abbiano sperimentato dei problemi con il gioco compulsivo. Il candidato ideale è qualcuno a cui il gioco abbia portato forti ripercussioni negative per quanto riguarda la personalità, le finanze ed il proprio stato mentale”.

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Si tratta quindi – stando al comunicato riportato su 2+2 - di un target ben preciso, che pur rappresentando certamente una fetta reale della popolazione è percentualmente minoritario rispetto alla totalità dei giovani che si avvicinano al poker, che certamente fra l’altro non può essere paragonato con le scommesse sportive per motivi che ben sappiamo ma che non è detto tutti conoscano.

Tra l’altro, negli USA in questo periodo si sta discutendo circa la legalizzazione del poker online, e se certamente l’aspetto compulsivo legato al gioco è un problema reale da non sottovalutare né insabbiare, è altrettanto vero che concentrarsi solo su casi limite rischia di produrre un quadro distorto e parziale dell’intero fenomeno, assai più complesso.

Il sasso è stato dunque gettato nello stagno, il dibattito aperto, ed ancora una volta il poker online si trova a doversi difendere, dipinto nella poco lusinghiera veste di demone corruttore, forse perché l’uomo preferisce sempre lusingarsi come vittima e mai vedersi anche come carnefice di se stesso.

 

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