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Corte di Giustizia UE: tasse ‘free’ per i giocatori italiani all’estero?

skrillSegnali importanti per i giocatori italiani di poker arrivano dalla Corte di Giustizia Europea che potrebbe mettere – tra pochi mesi - una pietra tombale sull’inchiesta All in, condotta dall’Agenzia delle Entrate sulle vincite nel tornei di poker live, maturati nei casinò comunitari (ma fuori dai confini nazionali).

I ricorsi di Cristiano Blanco (nell'immagine in basso) e di un altro player romano saranno decisi in base alla documentazione contenuta nelle memorie difensive. In estrema sintesi, i principi comunitari sulla doppia imposizione sono chiari e direttamente applicabili anche in materia di poker live. Per questo motivo, i giudici europei non ritengono necessaria né un’udienza, né le conclusioni dell’Avvocatura Generale della Corte, secondo rumors raccolti dall’agenzia Agipronews.

Nel procedimento era già intervenuta, con un parere non vincolante, la Commissione Europea che si era espressa a favore dei giocatori italiani, bocciando su tutta la linea l’inchiesta condotta dall’Agenzia delle Entrate. Da quella presa di posizione "politica" si era capito che la strada per i nostri pro poteva essere in discesa.

La Corte di Giustizia si esprimerà sui casi di Blanco e dell’altro giocatore romano, prendendo solo visione degli atti e, secondo l'esperto fiscalista Sebastiano Cristaldi (che ha curato i ricorsi  insieme all'avvocato Max Rosa) non ci sono - al momento - novità di rilievo, tutto era già previsto, come riportato da GiocoNews. Quindi massima cautela da parte della difesa: a pochi giorni della sentenza i due legali non vogliono sbilanciarsi. C'è da dire però che la giurisprudenza europea, per casi simili, è favorevole da sempre alle istanze dei giocatori.

In attesa delle decisioni dei giudici dell’UE, le Commissioni tributarie italiane stanno già applicando i principi sul divieto di doppia imposizione: dopo Gorizia, Trieste, Perugia, Roma e Salerno, anche la Commissione Tributaria di Latina ha accolto il ricorso di un poker player (Roberto Masullo) che aveva maturato vincite nell’European Poker Tour (in particolare nella tappa di Praga nel dicembre del 2009).

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I giudici laziali hanno ravvisato una discriminazione “tra l’azienda europea e quella italiana, in favore di quest’ultima. In tal modo, - si legge sul quotidiano Italia Oggi - il cittadino italiano verrebbe portato a preferire il casinò italiano (dove la sua vincita è immune da decurtazione) rispetto al casinò europeo”.

La discriminazione stessa si attua, secondo la ricostruzione dei giudici "sottoponendo a imposte dirette un provento percepito all’estero, quando quello stesso provento, se percepito in Italia, non avrebbe subito alcun prelievo diretto in capo al percipiente”.

E’ chiaro che se un giocatore italiano subisce una doppia tassazione giocando in un casinò estero (ma all’interno dell’Unione Europea), è portato a non uscire dai confini nazionali e partecipare solo a tornei nelle quattro sale da gioco presenti sul territorio, dove verrebbe tassato “solo” alla fonte.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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