Poker e fisco, due termini che spesso non vanno d'accordo. In queste ore, tiene banco la sentenza (numero 5316/40 del 2014) della Commissione Tributaria di Roma, sezione di Latina, emessa a favore del pro Roberto Masullo, al quale l’Agenzia delle Entrate (ADE) aveva contestato alcune sue vincite maturate nei casinò esteri, in particolare nel circuito dell’European Poker Tour.
Come anticipato stamani, la sezione laziale si è uniformata alla recente giurisprudenza corrente in materia: gli incassi nei tornei di poker live dei giocatori italiani nei casinò comunitari, non possono dar luogo a tassazione. Bisogna porre la massima attenzione quando si parla di vincite all’estero, tra sale da gioco all’interno dell’Unione Europea ed extra UE.
La sentenza depositata il 28 agosto fa un chiaro riferimento alla normativa comunitaria. Vediamo però di fare chiarezza, analizzando le diverse situazioni.
- Vincite maturate in un casinò italiano:
la somma vinta in un torneo non viene assoggettata a tassazione diretta, in virtù dell’articolo 30 del dpr 600/73 che sancise la non applicazione della ritenuta fiscale su tali proventi. Tale ritenuta è “assorbita” dall’imposta che già il casinò paga alla fonte. Pertanto, il giocatore italiano può incassare la vincita netta e non subisce decurtazioni fiscali, né ha obblighi dichiarativi.
- Vincite maturate in un casinò estero all’interno dell’Unione Europea:
secondo l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, la vincita doveva essere inserita nella dichiarazione dei redditi e sottoposta ad Irpef ed addizionali. Su questo punto, la Commissione Tributaria di Roma ha sconfessato l’Agenzia, rilevando il contrasto con i principi comunitari di libera circolazione dei cittadini e dei servizi all’interno dell’UE:
“Sottoponendo a imposte dirette un provento percepito all’estero, quando quello stesso provento, se percepito in Italia, non avrebbe subito alcun prelievo diretto in capo al percipiente, varrebbe a significare una discriminazione tra l’azienda europea e quella italiana, in favore di quest’ultim. In questo caso il cittadino italiano verrebbe portato a preferire il casinò italiano (dove la sua vincita è immune da decurtazione) rispetto al casinò europeo”.
- Vincite maturate in un casinò estero extra UE
In tal caso, vale la convenzione bilaterale fiscale tra l’Italia ed il paese dove ha sede il casinò.