Ci siamo: il Main Event delle WSOP 2025 giunge al tavolo finale e lo schieramento è di quelli da non perdere, ma purtroppo non ci saranno più italiani da seguire o tifare. Il torneo di Muhamet "Mario" Perati si è infatti concluso al diciottesimo posto.
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WSOP 2025 Main Event: è tavolo finale storico, peccato per "Supermet"
Dopo altre, infinite, 12 ore e passa di gioco, abbiamo l'agognato final table del WSOP 2025 Main Event. Un final table storico, a cui purtroppo mancherà un tocco di italianità. Ce la fanno Michael Mizrachi e Kenny Hallaert, per la seconda volta in carriera dopo rispettivamente 15 (5° nel 2010 e 9 anni dopo (6° nel 2016), ce la fa Leo Margets che diventa la prima donna dell'era moderna a raggiungere il tavolo finale del torneo live più importante al mondo.
L'epilogo è infine arrivato quando John Wasnock elimina Joey Padron, in cooperation play con Luka Bojovic, con 88 vs A6 su board J-J-5-9-J (Bojovic ha checkato tutte le strade con AK). Padron è pertanto il decimo per 750.000$ e questo è il final table ufficiale:
POSTO | NOME E COGNOME | NAZIONE | STACK | STACK IN BB |
---|---|---|---|---|
1 | Leo Margets | Spain | 53,400,000 | 33 |
2 | Kenny Hallaert | Belgium | 80,500,000 | 50 |
3 | Braxton Dunaway | United States | 91,900,000 | 57 |
4 | John Wasnock | United States | 108,100,000 | 68 |
5 | Michael Mizrachi | United States | 93,000,000 | 58 |
6 | Daehyung Lee | South Korea | 34,900,000 | 22 |
7 | Luka Bojovic | Serbia | 51,000,000 | 32 |
8 | Adam Hendrix | United States | 48,000,000 | 30 |
9 | Jarod Minghini | United States | 23,600,000 | 15 |

La giornata difficile di Mario Perati
La giornata inizia subito in salita, per il nostro ultimo rappresentante al Main Event delle WSOP 2025. Mario paga quasi 10 dei 50 milioni con cui iniziava il day 8 a causa di un set di 8 di Jarod Minghini su board a 6 4 8 10, in un tribettato preflop dall'italiano nel quale aveva purtroppo a 10 ed era difficilissimo evitare la pesante bet sul river. Poi perde altri 5 milioni con Pisarenko, ma salvandosi bene perché aveva JJ mentre il russo giocava con AA.
Il fatto che non fosse la serata di Mario viene confermato dal cattivo timing scelto per una mossa altrimenti anche bella. Perati apre a 1.200.000 da middle con k 2 e si vede tribettato a 3 milioni sempre da Pisarenko sul bottone. Perati allora 4-betta a 8 milioni, ma purtroppo per lui Pisarenko ha sempre gli stessi due assi di prima, come incollati in mano…
Se ne va così metà dello stack di partenza e per Perati inizia un altro torneo. Per il ligure arriva una boccata d'ossigeno in una guerra di bui con la quale elimina Sebastian Schulze, allin da short con 87 suited, chiamato da Mario con A4 e, dopo board senza sussulti, si risale a 30 milioni.
Si arriva così agli ultimi due tavoli, dunque finisce la fase short-handed e questa sarebbe un'ottima notizia. Le carte però latitano e Supermario perde un altro allin, stavolta con Tony Gregg, 55 vs AT dell'azzurro e flip che va dalla parte dell'esperto statunitense, lasciando Perati a 17 milioni su blinds 400.000/800.000/800.000.

Nemmeno il tempo di riorganizzarsi e arriva la mano fatale. Kenny Hallaert apre a 1,6 milioni da middle position, Mario vede a q e manda resto per 17 milioni da small blind. Il belga snappa e questa non è mai una bella notizia. Infatti...
- Muhamet Perati: a q
- Kenny Hallaert: a k
L'azzurro trova un flop fatato in q 7 3 ma, dopo il turn j che continua ad alimentare sogni di raddoppio per noi, giunge tremendo il river k , che pone bruscamente fine al favoloso torneo di Muhamet "Mario" Perati, 18° per 360.000$.
"Oggi ho visto praticamente le carte che non ho visto negli ultimi tre giorni, ma purtroppo non è andata bene. Non ho grossi rammarichi, grazie a tutti per il supporto". Sono state le lucide e toccanti parole di Perati sul suo profilo Facebook.

Mizrachi, chiamatelo highlander
Sicuramente le cose sono andate meglio a Michael Mizrachi, che era rimasto con 3bb ma ha trovato due rocamboleschi raddoppi, sempre con un colore runner runner. vittima di un colpo AJ vs AQ di John Wasnock e rimasto con 1,9 milioni dopo pochi minuti dall'inizio del day 8. In totale sarebbero 3bb, ma The Grinder vince prima un colpo AK vs AT di Iachan, poi i due colpi con colore runner runner accennati prima. Morale della favola? Michael Mizrachi accede al day 9 come secondo in chips a 93 milioni!
Leo fa la storia
E poi c'è Leo Margets. La spagnola, già last woman standing nel Main Event 2009, diventa la quinta donna dopo Annie Duke, Kelly Minkin, Gaelle Baumann e Maria Ho, a raggiungere questo traguardo per due volte. Inoltre, cosa ancora più importante, Leo diventa la prima donna a raggiungere il tavolo finale del Main Event da Barbara Enright, quinta nel 1995. In questi trent'anni, ad andarci più vicina di tutte era stata Gaelle Baumann, decima nel 2010. L'obiettivo diventa ora proprio il quinto posto di Enright.

Wasnock, chipleader senza pressioni
Chiudiamo con John Wasnock, divenuto chipleader proprio grazie all'ultima mano del day 8. Intervistato da Jeff Platt, ha mostrato umiltà e calma notevolissime: "Ero a 10bb tre ore fa, ho tenuto duro, ho fatto un po' di saliscendi, ho giocato bene quando ho avuto le carte giuste. Come mi sento a essere chipleader al tavolo finale del Main Event? Come se stessi freerollando. Non ho alcuna pressione addosso, mi sento bene e faccio il mio gioco." Sarà la verità?
Immagine di copertina: Leo Margets (Alicia Skillman & PokerNews)