Per il sesto mese consecutivo, la capitale mondiale del gioco mostra un segno meno. Il record negativo però si registrò tra il 2008 e il 2009, con 7 mesi consecutivi negativi, prima del boom definitivo.
Secondo il Macau Gaming Inspection, il fatturato dell'industria del gambling si è assestato a 3.04 miliardi di dollari. Il punto più basso si è avvertito però ad ottobre (-23%).
Alla base di tutto, ci sono senza dubbio le nuove politiche ispirate al low profile volute dal presidente Xi Jinping ed inoltre, ad influire, il rallentamento dell'economia cinese che vede il suo PIL in fase sempre crescente ma con tassi più contenuti (circa del 6% rispetto al 10% standard degli ultimi anni).
I mercati sono scettici sulle prospettive di crescita. Le azioni del primo operatore dell'ex colonia portoghese, SJM Holdings Ltd, quest'anno si sono svalutate del 41%. Più contenuto (dall'1% al 2%) il passo indietro da parte di Sands China, Galaxy, Wynn Macau e MGM China Holdings.
Deutsche Bank rimane su una posizione rialzista, per un motivo: il Governo ha deciso di aprire il confine di Cotai per 24 ore al giorno, rispetto al precedente orario (dalle 9 fino alle 20). Per la banca d'affari questo avrà un effetto positivo, con molti gamblers che rimarranno più a lungo ai tavoli.
La Cina sta però tornando sulla terra? I dati sul PIL sono chiari e Macao ne potrebbe risentire. Ma il motivo principale della crisi è un altro.
Fino a pochi mesi fa, il segreto del successo dell'ex colonia portoghese sono sempre stati gli junkets che, per le politiche anti corruzione di Pechino, sono entrati in una crisi che sembra irreversibile. Inoltre i vip gamblers non onorano più i loro debiti sul gioco e il Governo non proteggere di certo queste agenzie.
Con il vento contrario, gli junkets (tanto cari ai magnati dei casinò americani), sono alle corde e il colpo del ko potrebbe arrivare proprio dagli States: lunedì, la Gazzetta Ufficiale di Macao ha pubblicato un nuovo atto che prevede un accordo con gli Stati Uniti sull'antiriciclaggio, oltre al monitoraggio dei finanziamenti ai gruppi terroristici.
Macao intende firmare un memorandum d'intesa sulla condivisione delle informazioni finanziarie, con l'agenzia Financial Crimes Enforcement Network del Dipartimento del Tesoro USA. E questi nuovi controlli fanno tremare gli junkets ed i casinò. La sensazione è che per Macao la festa sia finita.