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Daniel Craig ed Eva Green

PokerStars insieme con James Bond: storia di un accordo mancato

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Dan Goldman è un ex dirigente di PokerStars sul cui blog spesso si possono trovare delle vere e proprie chicche. L'ultima riguarda una clamorosa partnership che l'allora seconda poker room più grande al mondo avrebbe potuto stringere nientemeno che con James Bond, più precisamente per quanto riguardava Casinò Royale, pellicola uscita nel 2006.

Stiamo parlando al condizionale perché, e vi sveliamo subito il finale della storia, quella collaborazione alla fine non si fece. Ma il racconto di Goldman e di come abbia incontrato e trattato a lungo con la Eon Productions, la compagnia alle spalle dello 007 più famoso al mondo, vale la pena di essere riportato.

Goldman non fa nomi ("per evitare una causa in tribunale") ma racconta di come nel 2006 PokerStars avesse già ampiamente ridotto il gap con PartyPoker, allora la sala da poker virtuale più cliccata del pianeta. L'ex dirigente della room della picca svela di aver incontrato un rappresentante della Eon Productions all'Atlantis Resort & Casino, in occasione del secondo WPT della storia (terzo, se si include il primo giocato su una nave da crociera).

Pare che questo rappresentante, il cui nome di fantasia usato da Goldman è Gene Voltshiker, fosse davvero entusiasta di una possibile collaborazione con PokerStars, anche perché - come sa bene chi ha visto il film - a differenza della novella originale, la scena clou di Casinò Royale si sarebbe svolta attorno a un tavolo da poker, non di baccarat.

Addirittura ad un certo punto si ipotizzò, tra le promozioni possibili, la disputa di un torneo di poker da 100 milioni di dollari, proprio come quello in cui si sfidano Bond e Le Chiffre. Impensabile, secondo Goldman, che rilanciò con un torneo da 10 milioni di cui 2 destinati al vincitore: sarebbe stato comunque il terzo torneo più grosso al mondo dopo il Main Event delle WSOP e il WPT Championship.

Goldman svela di essere stato invitato dalla Eon Productions a incontrare numerosi altri marchi che avrebbero fatto parte del film, come Aston Martin, Sony, Heineken, Omega e così via. Tutte aziende che avevano manifestato la forte volontà di collaborare con PokerStars, la quale avrebbe avuto ovviamente una risonanza incommensurabile, a quei tempi, per una poker room online.

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Tutto sembrava volgere per il meglio, con PokerStars che dovette assumere numerose altre persone che si occupassero di marketing, incluso un esperto che scegliesse addirittura con quali aziende di fama mondiale collaborare (la scelta ricadde poi proprio su Aston Martin). Insomma, nel giro di alcuni mesi, PokerStars aveva già speso 300.000 dollari solo di marketing e promozioni, senza parlare degli stipendi dei nuovi assunti.

Purtroppo però, conclude Goldman, ad un certo punto il dirigente della Eon Productions smise di rispondere alle sue telefonate. Gli avvocati dell'azienda prendevano tempo e in generale c'era la sensazione che qualcosa fosse andato storto.

Come in effetti fu: il consiglio della Eon Productions, infatti, decise che una collaborazione con PokerStars fosse "troppo rischiosa" e non se ne fece più nulla. In realtà, afferma Goldman, fu meglio così: a settembre 2006 fu promulgato il famoso UIGEA, dopo il quale Eon Productions sarebbe stata comunque costretta a tagliare i ponti con PokerStars, che invece di rimetterci qualche centinaia di migliaia di dollari, avrebbe potuto perdere fino a 5 milioni. Non tutto il male viene per nuocere.

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