Dario Alioto ieri ha dato addio a Sisal Poker dopo 6 anni, spiegando alla community italiana le dinamiche che lo hanno spinto a sposare determinate scelte di vita e professionali.
Ai microfoni di Assopoker, con la consueta disponibilità che lo ha sempre contraddistinto, Ryu ha chiarito alcuni aspetti e svelato le carte sulle sfide future.

Dario si è lanciato in una nuova attività con l’entusiasmo di sempre, lasciandosi alle spalle sei anni idilliaci con il partner storico (Sisal). Il suo però è solo un arrivederci al mondo del poker. Nessun addio definitivo all’orizzonte. Davanti a lui si prospetta solo una fase di transizione.
Nel tuo dettagliato post su Facebook, hai annunciato che rimarrai sempre un giocatore, ma che potresti prenderti una pausa, anche per ricaricare un po’ le batterie.
Ho staccato la spina a settembre. Giocherò poco o nulla, finché avrò la necessita di dedicare tutto il mio tempo alla nuova attività. Nelle fasi di start up è fondamentale mantenere il focus, onde evitare potenziali errori cruciali.
Quindi avevi già programmato di non rinnovare più con Sisal per il 2015? Nella tua testa c'era già da tempo la volontà di investire in una nuova attività extra poker?
Sapevo bene che i budget per le sponsorizzazioni sarebbero collassati. Nel 2012, a Dicembre, scrissi un thread nel mio forum, dove esprimevo il mio punto di vista, ma non ricevette molta attenzione. Da lì in poi sapevo che dovevo adoperarmi per un post-poker plan. Almeno in attesa che passasse il periodo di panico nel settore, cosciente del fatto che poteva durare anni.
Puoi parlarci della tua nuova attività?
Non era facile trovarmi uno sbocco che potesse gratificarmi e al contempo permettermi di essere subito competitivo, sfruttando le mie capacità. Il fato ha voluto che avessi proprio a portata di mano quello che cercavo. Pensavo di approcciarmi al business delle App mobile, ma non sapendo programmare, avevo bisogno di una persona di fiducia competente in materia che mi permettesse di avere i mezzi per fare le scelte giuste.
Come è nata l’idea? Puoi svelarci chi è il misterioso socio che ti affiancherà nel progetto, visto che fai un riferimento ad una persona (senza svelare il nome) nel tuo post su Facebook?
Il caso ha voluto che una delle persone più affidabili, serie e professionali che abbia mai conosciuto - Gabriele Ferrari Team Pro Manager Sisal, proprio colui che mi portò dentro - da tempo se ne occupava. In pratica avevo tutto ciò che mi serviva in un solo uomo. Peraltro una persona che merita di ricevere grandi soddisfazioni dalla vita e spero proprio che ciò succeda.
Come sta procedendo il progetto?
Il 2 Gennaio abbiamo lanciato la nostra nuova App. Si chiama SoccApp e ha l'ambizione di diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio. Sta avendo un successo insperato e ti assicuro che le nostre aspettative erano già molto alte!
Quale lezione o regola che hai appreso nel poker pensi possa rivelarsi utile nelle tue nuove sfide?
Ho imparato che raramente c'è sempre una scelta migliore delle altre e bisogna dare il massimo per trovarla. Se una scelta è marginale è inutile perderci tempo, il risultato di tale scelta sarebbe poco rilevante. Bisogna capire cosa è più importante per i propri scopi, perché per una start up la gestione del tempo è fondamentale. Se parti bene sei a metà dell'opera.