Sono giorni difficili per Gus Hansen: nelle ultime quattro settimane ha perso 1.4 milioni di dollari ed il suo bankroll, nel 2010 ,presenta un ‘profondo rosso’ degno del miglior Dario Argento.
Chi segue gli High Stakes online non si stupirà più di tanto: oramai il danese sta rispettando una tradizione negativa che lo vede perdente da quasi quattro lunghi anni. Dal 2007 ad oggi il danese ha sperperato nei tavoli cash di Full Tilt 7.75 milioni di dollari.
L’anno nero è stato il 2009 con minusvalenze di 5.57 milioni in 256mila mani giocate. In tutte e quattro le stagioni ha presentato saldi sempre negativi secondo le statistiche elaborate da HighStakedb. L’inizio del 2010 aveva illuso ma ad agosto siamo sotto di $830.000 anche per questa stagione.
Nel poker, come in ogni gioco o altra competizione, i numeri contano più di qualsiasi altra cosa ed esaminando i conti di “The Great Dane” sorge spontaneo domandarsi quale sia il motivo legittimo che lo spinga ancora a calcare la scena degli High Stakes online. Quanto conviene al buon e vecchio Gus sedersi ai tavoli cash di Full Tilt e di essere continuamente preda dei vari durrrr e Antonius?
Ci saranno strategie legate al marketing e alle logiche degli sponsor (Full Tilt) a giustificare la sua presenza, ma a che prezzo? Di questo passo lo scandinavo rischia di andare broke entro pochi mesi se pensiamo che solo dal gennaio del 2008, ha bruciato quasi 7 milioni di dollari. Esattamente quanto ha guadagnato nei tornei live nella sua carriera ($7.200.000).
I passivi riportati dal danese:
2007: -728.000 (169.079 mani)
2008: -619.000 (219.425 mani)
2009: -5.57 milioni (256.418 mani)
2010: -830.000 (201.983 mani)
Per il portale “Poker King” è la perdita più pesante riportata in un singolo account di Full Tilt, corrispondente ad un passivo di $6.989.480. Hansen ha perso più di "lady marmelade" (-$6.6 milioni), "patatino" (-$4.3 milioni) e "elmariachimacho" (-$4.2 milioni). Potrebbe essere considerato il più grande perdente della storia della red room, ma con ogni probabilità i tre account sopracitati appartengono alla medesima persona: Guy Laliberte che però se lo può permettere essendo miliardario.
Tom Dwan, Patrik Antonius e Phil Ivey in questi anni hanno banchettato sulla carcassa di Gus e potrebbero rimanere delusi nel caso la gallina dalle uova d’oro dovesse ritirarsi. Un lungo periodo di riflessione è comunque consigliabile. Stiamo parlando di uno dei giocatori più forti del mondo nei tornei live. Il danese nella sua carriera, prima di dedicarsi al cash game online, ha vinto quattro eventi WPT (e vanta anche due terzi posti) più il Main Event dell’ Aussie Millions che gli ha arricchito il bankroll di 1.3 milioni di dollari. Manca solo il grande acuto alle WSOP.
Con ogni probabilità il danese dovrebbe ritornare alle origini e dedicarsi al live, nel caso contrario il crack finanziario - mantenendo questa media – è probabile. Nel cash game, i numeri parlano chiaro ed è evidente che non possa trattarsi solo di varianza. Certo, a salvare Gus è il ricco ingaggio dello sponsor Full Tilt ed i generosi rakeback. Ci sono inoltre gli extra, come a Montecarlo, quando ha mollato il torneo EPT High Roller per andare a spennare un milionario russo a Backgammon, con una vincita di circa 2 milioni di euro. Di questo passo però il suo futuro è in bilico nei giochi High Roller.