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Brunson blog: “Seidel re del cash game”

Doyle-BrunsonDoyle Brunson punta tutto su Erik Seidel per le prossime votazioni della Hall of Fame. Il grande vecchio del poker ha voluto sponsorizzare uno dei giocatori, a suo avviso, più abili al mondo nei tavoli di cash game. Essendo uno degli aventi diritto al voto, la Leggenda ha spiegato le sue scelte, confrontando tutti i candidati dell’esclusivo club.

Doyle discute sulle regole per la scelta dei nominati: “Sono principalmente un giocatore di cash game e non vedo come non possa essere un criterio di riferimento importante per valutare la forza e la classe di un giocatore. Ritengo tutti i candidati degli amici, quindi il mio giudizio sarà obiettivo. Le mie scelte sono fondate solo su quello che penso realmente, senza condizionamenti”.

Brunson ricorda i criteri: “Il candidato deve aver giocato contro il giocatori più forti del mondo, deve essere stato protagonista nei tavoli High Stakes, ed essere rispettato dai colleghi. Deve inoltre essersi confermato nel tempo e contribuito alla crescita globale e alla diffusione del poker”.

Da perfetto galantuomo inizia la sua analisi con le due candidate donne. “Jennifer Harman soddisfa tutti i requisiti. La considero la giocatrice più forte di tutti i tempi, ma il sesso non conta nella Hall. Per questo motivo penso che non sia ancora giunto il suo anno. Dovrà aspettare, a mio avviso, ancora un paio di stagioni”. Su Linda Johnson, Brunson taglia corto: “la amano tutti, ma non penso sia una candidata forte per il 2010”.

Curioso anche il giudizio su due ex vincitori del Main Event WSOP. “Chris Ferguson è un giocatore autorevole che merita la nomination anche se non risponde a tutti i criteri. Al di fuori dei tornei non ha fatto molto, però è forte in tutti gli altri requisiti. Deve essere, senza dubbio, preso in considerazione”.

“Scotty Nguyen – continua sarcastico Doyle – deve continuare a convivere con il suo soprannome ‘Prince of Poker’. Soddisfa tutti e cinque i criteri ma sinceramente è giusto che entri nella Hall of Fame solo quando svanirà dalla memoria della gente, il suo comportamento durante la vittoria nell’evento $50.000 HORSE”. Doyle si riferisce al final table del 2008 quando Scotty – palesemente alticcio – diede vita davanti alle telecamere di ESPN ad uno spettacolo in piena regola, straparlando e ridendo per gran parte dell’evento, sotto l’effetto dell’alcool.

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erik-SeidelRimangono altri sei nominati: Barry Greenstein, Dan Harrington, Phil Ivey, Tom McEvoy, Daniel Negreanu e Erik Seidel. Brunson però propende per quest’ultimo. “Darò il mio voto ad Erik. Molte persone non ricordano le sue partite leggendarie nei tavoli di cash game: è fortissimo. E’ un giocatore completo, mi ricorda Chip Reese. Ha fatto molto per il poker e la sua condotta esemplare merita un premio”.

Per quanto riguarda la seconda scelta Brunson è diviso tra due candidati: “Ivey o Greenstein. A Barry non si può trovare un difetto. Quest’anno, o al massimo il prossimo, deve entrare di diritto nella Hall of Fame. Chi può dubitare sulla candidatura del giocatore più temuto al mondo? Se la scelta cadrà su Phil Ivey non mi opporrò; però è più giovane e a mio avviso dovrà aspettare ancora qualche anno” .

Voteranno i 17 membri viventi della Hall of Fame più una commissione formata da alcuni giornalisti. I due candidati prescelti saranno incoronati il 7 novembre alla vigilia del November Nine che assegnerà il braccialetto più prestigioso dell’anno.

I lettori di Assopoker invece la pensano diversamente da “Texas Dolly”: nel nostro sondaggio, nessuno più di Phil Ivey merita un posto nel club più esclusivo del poker. Quattro lettori su dieci hanno dato la loro preferenza al “Tiger Woods del Poker” . Al secondo posto Daniel Negreanu (25%) e sul podio virtuale di Assopoker c’è Chris Ferguson, staccatissimo (7.8%). Erik Seidel ha riscosso solo il 2% delle preferenze mentre Barry Greenstein è arrivato al 3.2%.  

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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