L'imprimatur di miglior giocatore al mondo non è in discussione, soprattutto perchè conferitogli all'unanimità da un po' tutti i colleghi, oltre che da larghe fette del pubblico. Ma se si guarda alla dura realtà dei numeri, Phil Ivey non si sta trovando proprio benissimo online, da qualche anno a questa parte.
Già il mese scorso parlavamo dell'annata non proprio ideale che il "Tiger Woods del poker" sta vivendo, senza considerare le voci di corridoio che circolano da tempo, contrastanti come sempre: c'è chi si dice sicuro che sia broke, c'è chi giurerebbe sul fatto che stia stampando soldi agli high stakes di Macao. Ma cadere in supposizioni e dietrologie è troppo semplice oltre che abbastanza inutile, quindi cerchiamo di aggrapparci a dati certi, ove ce ne siano.
Il primo dato sicuro è la sua semi-diserzione dalle WSOP. Arrivato a fine giugno, Ivey ha giocato il 111.111$ One Drop High Roller, il 500k High Roller Bowl dell'Aria e il WSOP Main Event, senza mai lasciare il segno e superando il day 1 solo in quest'ultimo caso. A suo dire - e come confermerà qualche tempo dopo Phil Hellmuth - le partite di cash game live erano troppo belle per potersele perdere.
L'altro dato certo è che negli ultimi 30 mesi le cose gli sono andate piuttosto male, online. Secondo quanto calcolato da Highstakesdb, una delle massime autorità per quanto riguarda il railing degli high stakes online, dall'inizio del 2013 fino ad oggi Ivey ha accumulato perdite per circa 7 milioni di dollari!
Seppure a un certo distacco da Gus Hansen, un tempo idolo delle folle e oggi tra i più perdenti della storia ai tavoli nosebleeds seppur ormai inattivo, Ivey ha chiuso i due anni precedenti stabilmente nella top 5 dei peggiori perdenti e anche quest'anno è sulla strada buona, stazionando sia al secondo posto (con l'account in uso su Full Tilt), sia al terzo (con l'account di PokerStars).
Ecco il parziale del 2015 aggiornato a ieri:
Questa era invece la "flop 5" del 2014:
E nei 12 mesi precedenti, era andata ancora peggio...
Il totale delle mani tracciate da Highstakesdb è inferiore alle 240mila, un numero certo non altissimo, considerando che parliamo di un arco temporale di due anni e mezzo. Volumi imparagonabili anche a quelle di un grinder piuttosto pigro, ma questa non è certo una novità.
E nonostante un passivo di questo livello, non è neanche detto che Phil Ivey rifaccia capolino a breve a qualche tavolo "nosebleed" di PokerStars o Full Tilt. Il campione californiano non gioca letteralmente una mano online da ormai oltre un mese, e se l'action cash live lo ha tenuto lontano da gran parte delle WSOP, è tutt'altro che improbabile che avvenga lo stesso anche con le partite online.