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Limit Hold'em: al Bellagio tutti contro "The Brain"!

'The Brain' rilancia l'eterna sfida fra l'uomo e l'IAAl Bellagio di Las Vegas è improvvisamente scoppiata la mania per il Limit Hold’Em in versione heads-up, ed il merito è tutto di un nuovo tipo di poker elettronico, che ha attratto l’attenzione di molti pro, a cominciare da David Sklansky.

Si tratta di un apparecchio sviluppato da G2 Gaming, che ha suscitato la curiosità di molti per ovvie ragioni. “The Brain” infatti non è soggetto ad alcun tipo di rake, è possibile giocarci in heads-up fino al livello $2/$4 ed è perfino possibile vedere le sue carte al termine di ogni mano.

La macchina, secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori, non è in grado di apprendere dall’“esperienza”, e tuttavia pare riesca a modificare la propria strategia nel corso della partita, rendendosi piuttosto coriacea contro la maggior parte dei giocatori. Del resto, l’hanno provata players del calibro di David Sklansky o Jonathan “FieryJustice” Little, sostenendo come la macchina sia battibile, per quanto probabilmente in grado di primeggiare contro più di un giocatore, anche discreto.

Queste sono state infatti le impressioni di Jonathan Little: “Ci ho giocato per un paio d’ore, vincendo un centinaio di dollari. La mia sensazione è che si tratti di un buon programma, capace di check/raisare al river in bluff o di herocallare in più di una circostanza. Personalmente, non l’ho mai visto check/raisare al turn con qualcosa che fosse peggiore di un buon draw, e dovendo fare una stima credo che nessuno sia in grado di batterla per più di 2BB/100”.

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Anche David Sklansky ha dato un feedback simile, sostenendo di aver vinto in modo consistente contro la macchina, e che crede la strategia migliore contro “The Brain” sia leggermente diversa da quella solitamente usata dai giocatori di heads-up.

Sklansky ci tiene a sottolineare come quello che più importi di questa macchina, non è tanto il fatto che qualcuno possa riuscire a batterla in sé, ma le implicazioni legali che questo possa comportare.  Infatti, se un giocatore professionista riuscisse a battere la macchina su un campione di mani consistente, dimostrerebbe una volta di più che il gioco del poker non è azzardo, e sappiamo quanto negli USA questo tema sia sentito, visto il loro perdurante vuoto legislativo in merito.

Chissà se una macchina come “The Brain” potrà davvero essere utilizzata negli Stati Uniti come ulteriore argomentazione a sostegno della tesi che il poker sia un gioco d’abilità: quel che è certo, è che al Bellagio il Limit Hold’em heads-up è improvvisamente tornato popolare, come non accadeva ormai da tempo.

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