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Poker e accessori: le cuffie dei grinders - prima parte

Massimiliano 'visdiabuli' Martinez con le sue Bose around-earIniziamo oggi il viaggio nei segreti di uno degli accessori più in voga tra i poker players di ogni livello: le cuffie. I pro le usano un pò per passione, un pò per sfizio, un pò semplicemente perchè fa figo. Gli altri - diciamo i comuni mortali - un pò anch'essi per moda e passione, un pò per sentirsi players "veri". Comunque sia, quello delle cuffie è diventato un "fenomeno nel fenomeno": ai tornei live se ne vedono a decine, di marche, modelli e costi più disparati, e anche quando si gioca online sono un accessorio al quale difficilmente si rinuncia.

Se vogliamo, alla stregua di tutti gli altri accessori da indossare, anche un paio di cuffie potrebbe riflettere anche un pò della personalità del possessore, ma oggi non abbiamo voglia di inoltrarci in tortuosi sentieri psicanalitici. Semplicemente, cercheremo di parlare dei modelli più diffusi presso il mondo dei poker players, magari dando anche qualche dritta per i prossimi acquisti.

Il modello che vedete a destra è uno dei più diffusi in assoluto. Si tratta della Bose around-ear, cuffia ultraleggera che copre completamente il padiglione auricolare. Tra i modelli senza dispositivo di isolamento acustico, è forse quello che più di altri garantisce un attutimento dei rumori esterni anche in assenza di musica. Dal punto di vista musicale invece il suono risulta avvolgente e pieno per qualsiasi genere, dalla classica al pop elettronico al rock. Tra i giocatori che la indossano, Daniele Mazzia, Massimiliano "visdiabuli" Martinez, ma anche Erik Seidel e Phil Ivey. Sul mercato ormai da qualche anno ma sempre gettonatissime, le Bose around-ear si possono trovare a circa 130€.

Giocatori dal look più disinvolto e freestyle, come ad esempio Jackson Genovesi, propendono per le Skullcrusher Snoop Dogg, prodotte dalla Skullcandy su design del celeberrimo rapper statunitense. Si tratta di una cuffia più colorata, che ha tra le caratteristiche tecniche più rilevanti un miniamplificatore interno dedicato ai bassi, realmente esaltati da questo modello.

La maneggevolezza e la facilità del trasporto (si piegano in maniera da ridurre drasticamente lo spazio occupato) sono un ulteriore punto a favore per le cuffie usate da "DJackMpkr". Disponibili in diverse colorazioni, costano al pubblico circa 60€.

Jackson Genovesi con le sue fide Skullcrusher Snoop Dogg

Ci sono invece giocatori che preferiscono i semplici e meno vistosi auricolari, come ad esempio Max Pescatori e Luca Pagano. In tantissimi si accontentano degli auricolari in dotazione ai vari smartphone (ottimi ad esempio quelli della Apple), ma se si ha voglia di spendere c'è anche qui qualche prodotto "ballas": le "Ultimate Ears Super fi 5 Pro - Clear", ad esempio: per questo prodotto ipertecnologico dovrete essere pronti a sborsare 300€.

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Per concludere questa prima puntata del nostro viaggio nel mondo delle cuffie migliori per il poker, viriamo su una chicca un pò "off topic", ma certamente da amatori: parliamo della celeberrima Sony MDR-R10, modello soprannominato "the king". Prodotto nel 1989, questo meraviglioso esemplare ha i padiglioni in legno di Keyaki, un pregiato albero giapponese. L'imbottitura interna e l'interno della struttura poggiatesta sono in finissima pelle di capra, mentre la struttura portante in magnesio restituisce un suono scevro da difetti. Questo autentico gioiello, il più costoso mai prodotto dalla Sony e attualmente quasi introvabile, avrebbe un prezzo "ufficiale" di 4.000 dollari, ma per averne un esemplare potrebbero servirne decisamente di più.

Questa sì, che sarebbe una cuffia "ballas" (dimenticavo, per chi non lo sapesse: si tratta di un termine gergale che indica un oggetto molto costoso, da sfoggiare), ma forse anche il più "rollato" giocatore della terra non la lascerebbe a cuor leggero sul tavolo da poker, per andare a fumare una sigaretta durante la pausa...

Domenico "stee catsy" Gioffrè

(fine prima parte - continua)

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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