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Previsioni 2016: PokerStars acquisterà PartyPoker?

Abbiamo visto le operazioni che nel 2015 hanno movimentato il mercato del gioco e dell’e-gaming e quelle che si prospettano per il 2016. Ma il fenomeno delle fusioni non ha riguardato solo il mercato britannico (e di riflesso quello europeo) ma si sono registrate importanti operazioni anche fuori dal Vecchio Continente.

Lakes Entertainment (proprietaria di diversi casinò negli States) si è unita in matrimonio a Golden Gaming (quotata al Nasdaq), mentre a Macao, vista la flessione del mercato, Crown Resorts ha messo sul mercato alcuni asset ritenuti non proprio secondari.

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Tra le cause di queste fusioni, senza dubbio l'alta concorrenza sul mercato. "Ci sono troppi players in Europa, Medio Oriente ed Africa, soprattutto nell'e-gaming. E' necessario un ulteriore consolidamento per far fronte all'incremento della regolamentazione" commenta Paula Murphy, analista di Fitch Ratings a Londra.

Un'altra ragione riguarda la richiesta di maggiori investimenti in sviluppo e tecnologia, come sostiene Warwick Bartlett. La fusione tra Ladbrokes e Coral-Eurobet sembra nata proprio da questa esigenza. E il prossimo matrimonio?

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Aggiungiamo noi un'operazione che è rimasta in sospeso nel 2015 e che riguarda la potenziale acquisizione di PartyPoker da parte di PokerStars. Ipotesi tutt'altro che remota, visto che Rational Group aveva partecipato all'asta dell'acquisto di Bwin.party in compartecipazione con GVC (a proposito, l'ufficio a Gibilterra di Bwin è in via di smantellamento). Visto la riluttanza degli azionisti della multinazionale austro-inglese a trattare con i rivali storici dell'Isola di Man, David Baazov nel 2015 ha preferito mettere nel congelatore la trattativa in vista del 2016.

Certo, la multa di oltre 870 milioni di dollari inflitta a Stars nel Kentucky (Amaya ha preannunciato ricorso visto che la sentenza di primo grado presenta molti punti oscuri), potrebbe raffreddare ulteriormente lo shopping al quale ci ha abituato il numero uno canadese, ma la sensazione è che sia solo questione di tempo.

Secondo indiscrezioni, PokerStars sarebbe prendendo tempo anche per altri due motivi: alla fine, a seguito di una prima verifica, molti dei clienti di PartyPoker hanno già un conto attivo su PS e Full Tilt e di conseguenza, il database di Party non sarebbe più così ambito.

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Inoltre, con il riconoscimento della licenza in New Jersey, l'acquisizione non sarebbe più strategica per il mercato a stelle e strisce. La sensazione è che il vero obiettivo, in origine, fosse stato l’asset del live rappresentato dal World Poker Tour (ceduto però ai cinesi).

Gli interessi di Wall Street

Parlando in generale, dopo aver commentato anche le fusioni del 2015, gli analisti di Wall Street ritengono che i tagli ai costi siano necessari per fronteggiare le nuove tasse per via della nuova regolamentazioni in Gran Bretagna (dove è stato istituito il criterio sul punto di consumo e pertanto non si può più sfuggire al prelievo del 15% sui margini) e negli altri paesi. L'aspetto triste, lo ripetiamo, sono i tagli pesanti al personale, quando il settore continua a maturare profitti record. Alla fine, con gli interessi sempre più pesanti dell’alta finanza , l’e-gaming sta diventando una macchina stampa soldi per una cerchia sempre più ristretta di persone, costi quel che costi e i tagli in Bwin ne sono una prova evidente.

Previsioni e-gaming 2016 – fine seconda parte

Leggi qui la prima parte: le fusione del 2016

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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