"Fatemi iniziare mettendo le cose in chiaro: non li sto giudicando, dico la maggior parte dei professional poker player che hanno difficoltà con l'arroganza. In effetti io stesso sono un poker pro e sono ben consapevole che a volte posso apparire arrogante e può sembrare che tratti la gente con superiorità". Inizia così la lunga riflessione di Daniel Negreanu sull'arroganza nel poker professionistico.
Il Kid Poker dà un'interpretazione tutta sua sull'arroganza: "Molte persone intelligenti sono arroganti, e il poker attira gente intelligente. L'arroganza non è un'esclusiva delle persone sveglie, ma spesso è un tratto caratteristico di chi ha un'opinione alta del proprio intelletto. Questo ovviamente non fa di un arrogante una persona buona o cattiva.
Ci sono tante persone arroganti che hanno tutte le migliori intenzioni, ma fanno fatica a comunicare ciò che vogliono dire senza lasciar trapelare un senso di superiorità".
Secondo Daniel Negreanu, poi, il giocatore di poker deve affrontare un maggior numero di difficoltà, anzi di "trappole", rispetto ad altri tipi di professionisti: "Pensate al livello di fiducia necessaria per pensare di poter battere i migliori giocatori al mondo. La valutazione che occorre fare delle proprie abilità rispetto alle loro.
Prendete il tipico evento High Roller che attira 40-50 giocatori. Gran parte di questi vive giocando a poker e solo pochi possono essere definiti recreational player. Questo significa che un giocatore di poker professionista deve credere non solo di essere più forte di 4-5 giocatori più scarsi nel field, ma di essere tra i migliori 10. Altrimenti entrare in un torneo del genere sarebbe una decisione suicida. E ovviamente, non tutti quei 40 pro possono avere ragione..."
Un problema, quello dell'arroganza, che Daniel Negreanu riscontra in particolare nei giocatori più giovani. Ma come premesso, il canadese non vuole semplicemente sparare a zero sui colleghi, bensì trovare una giustificazione logica e plausibile per alcuni loro comportamenti.
"Ora pensate a un ragazzo, magari di 24 anni", spiega Negreanu, "che ha giocato a poker online e ora è milionario dopo aver semplicemente usato intelletto e skill in un gioco. Giovane, intelligente, con tanti soldi e con in più tanto tempo libero per acculturarsi su vari argomenti, leggendo libri o semplicemente usando Google.
Se aveste 24 anni, con la fiducia di diventare un pro di high stakes, si suppone che abbiate un'opinione altissima del vostro intelletto e delle vostre abilità di interpretare le cose che leggete su Internet, distinguendo il vero dalle bufale".
Daniel Negreanu tra autocritica e impatto dei social media
Come accennato all'inizio del post sul suo blog, Daniel Negreanu riconosce di possedere alcuni di quei tratti che lui stesso odia: "Ho sempre trovato fastidiose le persone arroganti e supponenti. Sono tratti caratteristici che io stesso possiedo, e quando li vedo in altre persone li trovo orribili.
Crescendo, e magari diventando un po' più saggio, quel fastidio è diventato accettazione ed empatia. Alcune persone sono consapevoli di quando diventano arroganti, ma la maggior parte degli altri non se ne rendono conto".
Secondo il canadese, anche le nuove forme di comunicazione hanno contribuito ad esasperare quel senso di arroganza che spesso aleggia tra i giocatori di poker: "I social media hanno cambiato il modo in cui comunichiamo. Se hai 140 caratteri, spesso è difficile utilizzare il tono appropriato. Tuttavia credo valga sempre la pena rileggere il messaggio prima di inviarlo, per cercare di capire come verrà interpretato da chi lo legge".
Tornando sull'età che aumenta il senso di consapevolezza, Daniel Negreanu afferma: "Spesso crescendo quell'esuberante arroganza giovanile si dissipa. In altri casi ci vuole magari un'esperienza che renda più umili. Non farò nomi, ma c'è un particolare giocatore di poker che era tra le persone più arroganti che io abbia mai conosciuto. Dopo qualche anno, questa persona una volta ricca ha perso tutto, e improvvisamente è molto più umile".
Il canadese precisa che purtroppo ciò non accade sempre: "Non è un processo automatico, però. Ogni tanto gioco con una 'leggenda' più anziana di me: è arrogante tanto quanto lo era quand'era giovane. Lui ha questa specie di arroganza implicita. Una presenza che vuole rendere sempre chiaro il suo messaggio: 'io sono ricco. Sono troppo figo per andare a scuola e voi plebei dovreste essere onorati della mia presenza. La mia vita è fantastica. Dovreste desiderare di essere me'".