Jamie Vardy è l'uomo del momento in Premier League, l'attaccante che sta trascinando la cenerentola Leicester alla vittoria del campionato, scrivendo una delle pagine più sorprendenti della storia del calcio moderno.
I tifosi italiani stanno facendo tutti il tifo per Mister Ranieri e company ed hanno imparato ad ammirare il talento e la generosità di questo ragazzone, con una storia alle spalle degna di un film di Hollywood.
Jamie Richard Vardy è la favola nella favola, la storia nella storia, l'attaccante operaio che fino a 5 anni fa militava nell'ottava serie inglese e lavorava in una fabbrica. Si, proprio come un comune mortale e guadagnava 30 sterline a settimana come calciatore (ora il suo conto in banca aumenta di 45.000 sterline ogni sette giorni).

Ma gli Dei del calcio lo hanno dotato di un infinito talento e due polmoni degni di un mezzofondista di livello internazionale. Non solo, perché oltre ad una resistenza fuori dal comune, Vardy è uno dei giocatori della Premier più veloci, capace di toccare anche i 35 km orari.
E' lui la chiave del pressing offensivo voluto da Ranieri (studiato e metabolizzato l'anno scorso nei suoi viaggi in Germania e Spagna).
Jamie è un appassionato di poker e ad inizio stagione è stato protagonista di un caso controverso di razzismo, in un casinò inglese (più avanti vi racconteremo la storia), durante una partita high stakes.
E' sempre stato una testa calda: quando militava nello Stocksbridge, fu costretto a giocare per sei mesi con un braccialetto elettronico legato ad una gamba, per via di una rissa in un pub. In libertà vigilata aveva problemi con le trasferte: "riuscivo a giocare un tempo o poco più poi dovevo rientrare alla base. Potevano massacrarmi di calci ma non sentivo dolore con il braccialetto alla gamba" commentò una volta ironico.
A 15 anni fu scartato dalla sua squadra del cuore, lo Sheffield Wednesday, perchè era troppo basso. Per uno strano scherzo del destino “dopo un mese crebbi 20 centimetri di colpo ma ero demotivato e per 8 mesi non toccai più una palla”.
Quello che il destino gli ha negato, se l’è preso con la forza ma con molti anni di ritardo.
Come dicevamo, la sua è una favola nella favola (Leicester): Vardy è nato a Sheffield e fino al 2012 militava tra i dilettanti, quando fu acquistato dalle foxes (al tempo militavano in Championship) per una cifra esorbitante per un amatore, ben 1 milione di sterline, un record.
Il generoso bomber si era messo in mostra con la maglia del Fleetwood Town, segnando 31 goal in stagione e diventando capocannoniere della Premier Conference (l’eccellenza inglese).
Nel 2013-2014 trascinò le Foxes alla promozione in Premier a suon di reti: 16 in 37 match disputati. Nel 2014 debuttò in Premier e un anno dopo in nazionale. Ora sta trascinando la squadra di Ranieri alla vittoria del campionato più affascinante della terra.
Come dicevamo Jamie è però una testa calda ed in questi giorni sono emersi i particolari di un potenziale "scandalo" razziale cavalcato da uno dei tabloid più in vista: The Sun.
L'episodio è avvenuto al casinò di Leicester a fine luglio, alla vigilia dell'inizio della stagione. Jamie è stato accusato dai media britannici di razzismo dopo aver apostrofato ad un tavolo da poker high stakes un uomo di origini orientali. Lo ha chiamato "Jap" e l'ha invitato ad uscire, poi quando l'uomo lo ignorava, l'attaccante si è alzato e lo ha minacciato ma la fidanzata ed alcuni compagni di squadra lo hanno trattenuto.
"Si è comportato come un animale - afferma un testimone -, è stato spaventoso. L'altro ragazzo asiatico sembrava sconvolto. Essendo nazionale inglese dovrebbe sapere che gli occhi della gente sono tutti su di lui. Dovrebbe dare il buon esempio e il suo club farebbe bene ad indagare".
Le telecamere a circuito chiuso del casinò lo hanno incastrato ed il video è finito nelle mani del tabloid britannico che lo ha pubblicato sul suo sito internet (puoi vederlo qui).
Jamie si è scusato il girono dopo: "il mio comportamento non è stato all'altezza essendo un personaggio pubblico".
L'episodio è avvenuto nella notte del 26 luglio: il bomber si era recato al casinò di Leicester con la fidanzata e i compagni di squadra David Nugent e Ritchie De Laet.
Il trio stava giocando una partita di poker high stakes quando ha pensato che un uomo orientale stava guardando le sue carte dietro di lui. L'attaccante di Ranieri, verso l'1.20 è esploso al tavolo con accanto la fidanzata Rebecca Nicholson che era seduta vicino a lui.
Volano parole grosse, accuse pesanti. A Jamie scappa tre volte "Jap, Jap, Jap" termine dispregiativo che veniva usato contro i giapponesi durante la seconda guerra mondiale.
Il professor Ruth Taplin, direttore del centro studi giapponesi a Londra, ha spiegato: "non è mai stato culturalmente accettabile usare la parola Jap. Si tratta di un termine razzista. Veniva usato durante il conflitto mondiale, per esprimere la propria rabbia verso il comportamento dei giapponesi. Per loro è offensivo sentire quella parola ed è sgradevole che sia pronunciato pochi giorni dopo il 70esimo anniversario della bomba atomica di Hiroshima".
Le accuse di razzismo non vanno mai sottovalutate e condannate con tutto il disgusto possibile, ma in questo caso forse The Sun ha cercato di montare un caso di razzismo, forzando un pò la mano, anche con delle interviste mirate.
Ci sono comunque le immagini, potete vedere il video e farvi una vostra idea personale sull'accaduto. Una cosa è certa, il tilt di Vardy è evidente: grande bomber, ma con ogni probabilità, scarso giocatore di poker.

Nel filmato si vede il calciatore furioso che viene fermato dal suo amico, difensore, il belga De Laet. Non è stata chiamata la polizia ma Vardy si è salvato solo per le sue qualità e prestazioni in campo, visto che si è messo comunque in una situazione molto scomoda nei confronti del Leicester.
Il club è infatti di proprietà di un ricco magnate tailandese che a giugno aveva licenziato tre calciatori dopo che avevano partecipato ad un'orgia (definita "razzista" dai giornalisti del Sun) con delle ragazze asiatiche.
Tom Hopper, Adam Smith e James Pearson sono stati immortalati in un video nel quale, durante le pratiche sessuali, insultavano le ragazze.
La famiglia Srivaddhanaprabha, proprietaria del club, non ha esitato a metterli alla porta. Il presidente del Leicester è un buddista praticante e convinto, crede nel rispetto e nelle buone maniere e non ha esitato a licenziare anche il direttore del club Nigel Pearson, padre di James.
Il bomber di Ranieri ha rischiato grosso ma se ad inizio stagione Mister Srivaddhanaprabha avesse licenziato anche Vardy, ammesso che nelle strade di Leicester sarebbe scoppiata la rivoluzione, la storia della Premier e del calcio inglese sarebbe stata completamente diversa...
Qui puoi vedere il video di Jamie Vardy al casinò di Leicester
Qui sotto invece puoi vedere alcune prodezze di Vardy di inizio stagione: