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Alec Torelli e Alex Keating: perchè non bisogna mollare mai, in un torneo live

Quando si rimane short in un torneo live, spesso la tentazione è quella di scoraggiarsi o magari buttare via le chance residue mettendole tutte dentro a caso alla prima occasione buona. Invece bisogna mantenere lucidità e non mollare un centimetro, come insegnano Alec Torelli e il suo illustre ospite in un recente video.

Torelli ospita infatti Alex "Kadabra" Keating, giocatore vincente sia online che live, autore di una eccellente performance durante il 10.000$ WPT L.A. Poker Classic del febbraio scorso, dove si è classificato al terzo posto per 423.890$ di premio.

NON MOLLARE MAI

"A un certo punto ero sceso a 7000 circa, da 30.000 di stack iniziale. In questa condizione parecchi giocatori tendono a mollare. Spesso si tende a gamblare per cercare di tornare a uno stack decente o a quello di partenza, per poi tornare a concentrarsi e giocare seriamente. Ma la verità è che non si è mai spacciati, fino a che abbiamo chips", racconta Keating, che analizza una mano capitatagli nelle fasi iniziali del torneo.

"Su livelli 100/200, con uno stack di 13.000, ho aperto da hj con a 9 chiamano bottone e bb
Flop a 8 3 , il bb checka, decido di bettare 800, metà piatto.
Ripensandoci su, non mi è piaciuta molto questa bet, perchè con una mano del genere è difficile estrarre tre strade di valore: se betti flop e turn e arrivi al river, senza aver migliorato la tua mano e con un board sostanzialmente liscio, ci sono davvero mani peggiori di A9 che potrebbero chiamarne una terza?"
L'ideale, secondo Torelli, sarebbe checkarne almeno una tra flop, turn e river. E il flop sembra quella più adatta per potcontrollare, anche perchè la nostra mano può anche diventare un buon bluffcatcher.

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Alec Torelli
Alec Torelli

Keating: "Ho comunque deciso di puntare perchè i due avversari che erano con lui nel colpo erano degli amatori soliti giocare più mani del dovuto, e per esempio avrebbero potuto avere mani inferiori ma buone per chiamare, come ad esempio diversi 8. Chiama il big blind e il turn è un a . Lui checka e io punto 1500 su pot 3200, lui minicheck-raisa fino a 3000.
Il mio primo pensiero è stato che non dovrebbe quasi mai avere nel range mani come A2-A3-A4-A5-A6-A7-A8, poichè le avrebbe foldate preflop. Potrebbe avere uno di questi assi suited, ma le combo sono piuttosto poche e comunque nella maggior parte dei casi la gente qui una mano A2 tende a check-callarla, per non trovarsi di fronte a una 3-bet che non saprebbe come gestire.

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Qui le odds sono buone, anche se sarebbe il caso di chiedersi quante volte stia bluffando e quante invece stia trappando. Ad ogni modo, la buona notizia è che abbiamo almeno 4 carte per il nuts, senza considerare gli 8...
C'è poi da considerare una piccola percentuale di volte – facciamo un 5% - in cui ha check-raisato con mani con cui non sapeva bene cosa fare e poi magari dopo il check-check al river ti gira un TT o cose di questo genere."

Il river è una q e lui punta 5000 (su piatto di 9200). "Qui è difficile trovare motivazioni che giustifichino un call, semplicemente perchè non credo di essere davanti", ammette Keating.

"Una cosa che capita spesso è lasciarsi influenzare dallo stack corto e farsi prendere dalla voglia di herocallare anche se sarebbe un brutto call", sottolinea Torelli. I due invece ci ricordano quanto sia importante il concetto di sopravvivere in un torneo, anche in condizioni di stack che rendono il nostro successo eventualità sempre più remota.
Quando abbiamo uno stack di un quinto rispetto allo stack di partenza, le nostre possibilità di andare a premi scendono a circa una su 100. Ma quando ce la fai è una soddisfazione enorme, e per farlo bisogna trovare la forza di mettere giù mani come questa.

"In un torneo del genere è difficile che un giocatore amatoriale come era questo qui si inventi qualcosa come 4 5 con questa linea.
Anche se al river fosse scesa una Q non a cuori, probabilmente sarebbe stato più difficile foldare ma in linea di massima non sarebbe cambiato molto. Le uniche possibilità in cui potevo essere avanti erano poche combo come magari un A5, che mi potrebbe avere check-raisato perchè non sapeva dove si trovasse nella mano, e su una Q al river avrebbe probabilmente checkato."

[youtube]https://youtu.be/-DWFmILfIO8[/youtube]
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