Global Poker League, si cambia. Senza troppi clamori, senza un annuncio ufficiale, ma la sostanza è questa: niente Playoff al TwitchCon di San Diego, niente Finals alla Wembley Arena di Londra (come previsto). Le prossime e ultime fasi della prima stagione della GPL si giocheranno tutte a Las Vegas.
Tecnicamente, il programma originale della Season 1 della Global Poker League prevedeva di ricominciare a giocare a metà agosto, dunque in questi giorni, dopo la pausa estiva. Ma parecchi membri della GPL hanno consigliato ad Alex Dreyfus di rimandare a settembre, consiglio accolto dal fondatore della lega.
“Dopo più di 15 settimane consecutive di produzione televisiva, abbiamo capito che avevamo bisogno di un po’ di tempo per capire come migliorare il prodotto e lanciare altri strumenti”, ha dichiarato Dreyfus in un’intervista a PokerUpdate.
La pausa estiva è stata ritenuta non sufficiente, e approfittando della volontà di non entrare in conflitto con altri eventi (c’è l’EPT di Barcellona, c’è il WCOOP, persino il Burning Man), ecco la decisione di riprendere a settembre a Las Vegas, evitando il TwitchCon di San Diego.
“La Global Poker League non è ancora pronta”
La sensazione che si è avvertita, però, è che la Global Poker League abbia ancora parecchia strada da fare per intercettare quel tipo di pubblico desiderato. E qui Dreyfus ha avuto l’umiltà di ammetterlo.
“Abbiamo già avuto il draft, la League, il Cube e altre cose. Lo abbiamo fatto noi e io sono felice e orgoglioso di aver gettato le basi che permetteranno alla GPL di esistere negli anni. Ma la realtà è che le fondamenta non sono ancora abbastanza forti da supportare un grosso eventi live come quello che avevamo in mente (le finali a Wembley, appunto, ndr”.
Per il momento, dunque, il focus sarà al 100% “sul nostro prodotto digitale e sulla distribuzione. In questo senso abbiamo deciso di ispirarci più alla ESL e alla eLeague (due leghe di eSports, ndr). Non abbiamo ancora abbastanza forza nel marketing per creare la migliore esperienza live che ho in mente, quindi meglio aspettare ancora un po’”.
Steve Ruddock molto critico
Le novità della Global Poker League hanno fatto riflettere Steve Ruddock, uno dei più stimati giornalisti di poker americani, che sulle pagine di USpoker.com non ha lesinato critiche nei confronti della creatura di Alex Dreyfus.
“Quando ho visto le magliette dei 12 team, ho subito chiamato per acquistarne una di ciascuna, ma mi hanno detto che non erano ancora pronte e che mi avrebbero richiamato. Sto ancora aspettando. Immaginate di andare a una partita di NFL e di non poter comprare la maglia della vostra squadra. Quanta gente avrebbe comprato una maglia della GPL? Non è un’opportunità sprecata?”
Ruddock ha criticato anche il Cube: “300.000 dollari spesi per il Cube. Forse era meglio spenderli per marketing e promozione. Il Cube è un prodotto bello visivamente ma assolutamente non necessario oggi, visto che la lega non ha un vero pubblico live”.
Il giornalista chiude così: “Non so cosa Dreyfus e la Global Poker League abbiano in serbo, o se possano ribaltare le cose e ricatturare l’interesse dei fan del poker. Ma finora la lega è solo servita a confermare i sospetti dei membri più scettici della community del poker.
La copertura di USA Today si è fatta sempre più scarna, la vendita del merchandise è stata posticipata, e ora Playoff e Finali sono state spostate in una location più piccola e meno appariscente”.