Con il blocco del poker online negli Stati Uniti, sta accadendo quello che molti osservatori avevano previsto: le poker room stanno intensificando i propri investimenti sul mercato europeo, ed i titoli in borsa di varie piattaforme volano.
L'effetto, in fondo, era tutt'altro che inatteso. Con PokerStars e Full Tilt Poker estromesse dal mercato USA, ne approfittano poker room come Bodog che continuano ad accettare giocatori statunitensi, mentre è di oggi la notizia che Victory Poker non accetta più giocatori di quel Paese.
Sul mercato azionario, il gruppo Bwin/PartyPoker guadagna circa il 35% sul mercato di Londra, e lo stesso vale anche per altre piattaforme come Playtech e 888 Holding (rispettivamente +9% e +15%). Parallelamente, si intensificano le offerte volte ad attrarre giocatori europei.
Ad esempio, PartyPoker e Titan Poker garantiscono status V.I.P. vantaggiosi per i nuovi clienti, e mentre in un appuntamento atteso come le Full Tilt Of Poker Series i montepremi garantiti hanno dovuto necessariamente essere rivisti al ribasso, altrove si è deciso di investire in senso contrario, nel tentativo di sottrarre fette di mercato alla concorrenza.
Secondo i bene informati, l'andamento azionario non dipenderebbe soltanto da un semplice effetto di spostamento del traffico, che pure c'è stato, ma anche dalla prospettiva sempre più concreta che negli Stati Uniti una regolamentazione del poker online veda finalmente la luce.
Naturalmente, al momento si tratta di supposizioni, ed è prematuro fare qualsiasi stima circa i tempi ed i modi di attuazione. Di certo, nel mondo che verrà del poker online, tutti ambiscono a ritagliarsi il proprio posto al sole.